Tutto come previsto. La promozione in Serie A del Parma è a fortissimo rischio dopo le richieste di condanna, avanzate dal Procuratore federale per l'accusa di tentato illecito sportivo in merito alla vicenda dei messaggi whatsapp inviati dall'attaccante Calaiò ad alcuni giocatori dello Spezia prima dell'ultima giornata del campionato di Serie B.
La richiesta della Procura è di 2 punti di penalizzazione nel campionato di Serie B appena concluso: la penalizzazione sarebbe intesa come "afflittiva" perchè andrebbe a invalidare la promozione del Parma conquistata sul campo. La Procura ha chiesto in alternativa una soluzione più clemente: il Parma partirebbe la prossima stagione da -6 ma conserverebbe il posto in Serie A.
Pesantissima invece e senza attenuanti la richiesta per Emanuele Calaiò: 4 anni di squalifica e 50 mila euro di multa.
L'eventuale penalizzazione nello scorso campionato di B, come detto, invaliderebbe la promozione del Parma dato che col - 2 scivolerebbe alle spalle del Frosinone, già promosso tramite i playoff, e del Palermo.
Palermo che infatti è stato ammesso al procedimento sportivo davanti al Tribunale federale nazionale per il suo 'interesse diretto in relazione alla posizione in classifica e finalista dei playoff'.
Il -6 invece permetterebbe al Parma di giocare il prossimo campionato di Serie A, seppure con una pesante penalizzazione in chiave salvezza.
"Ho passato un'estate orribile, di inferno, a giustificarmi anche in lacrime con i miei figli - ha detto Calaiò, come riporta l'Ansa - ho 36 anni e sono oramai vicino alla fine della mia carriera, non voglio chiuderla con una macchia come questa, sono accuse che non mi appartengono".
"Io queste cose non le faccio, - ha aggiunto l'attaccante, come riporta 'Sport Mediaset' - sono una persona pulita e corretta e mi dispiace che non ci siano qui lo Spezia e i miei ex compagni a testimoniare che sono sempre stato un esempio per i giovani".
"È bruttissimo - ha concluso il giocatore del Parma - io sono stato anche a Catania e Siena, piazze che sono state coinvolte in cose orribili, ed io non sono mai stato toccato da queste vicende". Alla Giustizia l'ultima parola.
L'allenatore D'Aversa si mostra invece concentrato sull'aspetto tecnico nel ritiro gialloblù: "L’unica cosa che dobbiamo fare è pensare al campo. Sotto l’aspetto del lavoro, nonostante qualcuno sappia già che dovrà andare via, la squadra si sta ben comportando. A volte tutto dipende dall’entusiasmo con il quale si affrontano le cose, c’è anche un processo in corso, ma come ho detto dobbiamo pensare solo a lavorare. Il mercato? In generale fra tutte le squadre non ci sono stati grandi movimenti, noi paghiamo questo processo ma aspettiamo fiduciosi, siamo ben rappresentati dall’avvocato Chiacchio, verso il quale nutro la più totale fiducia".


