Il nuovo allenatore del Manchester United, Ruben Amorim, ha recentemente affermato che il rinnovo di Pep Guardiola con il Manchester City rappresenta “un problema per tutti in Inghilterra”, ma in base a quelle che sono state le ultime prove offerte dai Citizens, le cose potrebbero non stare propriamente così.
Il City è reduce da una sconfitta interna per 4-0 contro il Tottenham che ha assunto i contorni del catastrofico e soprattutto perché oggi vedere i campioni d’Inghilterra crollare con così tanta facilità non è più un qualcosa di totalmente anomalo.
La disfatta di sabato è frutto solo dell’ultima di una serie di prestazioni altamente deludenti, così deludente da far pensare ad una squadra che ha ormai perso la sua fame. Si è arresa in maniera quasi docile agli avversari, incappando nella sua quinta sconfitta consecutiva. Un dato, quest’ultimo, che lascia pensare che oggi Guardiola si ritrovi costretto a fare i conti con un’impresa ardua: quella di risollevare un gruppo smarrito.
Basti pensare che è la prima volta dal 1956 che una squadra campione d’Inghilterra perde cinque gare di fila e che per trovare un filotto del City così negativo bisogna tornare al 2006 quando sedeva Stuart Pearce in panchina. Inoltre i Citizens hanno subito la loro peggiore sconfitta interna dal febbraio 2003 (5-1 contro l’Arsenal) e allora giocavano ancora al Maine Road.
Lo stesso Guardiola, in diciassette anni di carriera da allenatore, non aveva mai perso cinque gare di fila e per la prima volta ha collezionato tre sconfitte consecutive in Premier League. Mai inoltre era stato sconfitto con quattro reti di scarto.