Taremi è la nota stonata dell'Inter, l'attaccante non segna: un solo goal su rigore con i nerazzurri

Il problema principale è che Taremi, più che l'attaccante, contro il Lipsia ha fatto praticamente il centrocampista o al massimo il rifinitore.

L'iraniano nell'area di rigore avversaria si è visto pochissimo, un po' per richieste di Inzaghi e un po' per la sua innata tendenza a legare il gioco dialogando con i compagni.

Peccato che queste caratteritsiche lo abbiano fin qui di fatto reso inoffensivo in zona goal. Ovvero dove all'Inter servirebbe davvero.

Di certo a Taremi non difetta la generosità, insomma, ma un solo tiro nello specchio della porta in 65 minuti di gioco è davvero troppo poco per un attaccante.

Tiro peraltro debole e facilmente controllato dal portiere avversario, segno di una pericolosità praticamente prossima allo zero.

E anche nella partecipazione al gioco, stavolta, Taremi non ha certo brillato dato che come riporta 'La Gazzetta dello Sport' martedì sera l'ex Porto è uscito dal campo per lasciare spazio ad Arnautovic con appena 25 palloni toccati.

Numeri che diventano ancora più negativi se estendiamo lo sguardo all'inizio di stagione dell'attaccante.

Taremi infatti ha fin qui segnato solo un goal, su calcio di rigore, contro la Stella Rossa nonostante abbia giocato sempre titolare nelle cinque partite dell'Inter in Champions League.

La fiducia da parte di Simone Inzaghi, insomma, non manca. Ma l'apporto dell'iraniano fin qui è decisamente al di sotto delle aspettative estive.

In campionato Taremi ha invece giocato titolare solo una volta, a fine agosto, contro il Lecce. Poi molti spezzoni di partita. Risultato? Zero goal e un assist.

E dire che Taremi era partito benissimo, deliziando i tifosi nerazzurri con goal a grappoli nelle amichevoli estive.

L'iraniano d'altronde sembrava un investimento sicuro, considerata l'enorme esperienza internazionale maturata durante gli anni al Porto.

Ad oggi però il rischio concreto è che Taremi finisca indietro nelle gerarchie di Inzaghi, specie dopo gli incoraggianti segnali lanciati da Correa a Verona.