C'è poco da girarci intorno: le amichevoli dell'Italia non piacciono. Né ai club, terrorizzati dall'idea di spossamento e infortuni dei propri calciatori, né a tanti appassionati di un calcio ormai bulimico di partite. Però c'è amichevole e amichevole. E quella contro la Turchia non è come tutte le altre.
Primo: gli Europei in terra tedesca sono ormai lì, dietro la porta. Prenderanno il via tra una decina di giorni, venerdì 14 giugno, e la nostra Nazionale esordirà tra undici, sabato 15 contro l'Albania.
Secondo: l'avversario di questa sera è di quelli tosti. La Turchia è rinata sotto la guida di Vincenzo Montella e parteciperà allo stesso modo agli Europei, a cui si è qualificata chiudendo a sorpresa davanti alla Croazia. Anche se Calhanoglu e compagni sono reduci da due sconfitte di fila in amichevole, di cui una tremenda in Austria (addirittura 6-1).
Terzo: Spalletti ha ancora parecchie questioni da dirimere. Non tanto legate alla partita del Dall'Ara, quanto alla spedizione tedesca. Ed è per questo che i due test finali (dopo la Turchia ci sarà la Bosnia, domenica ad Empoli) dovranno essere viste, lette e decifrate con particolare attenzione.