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Luis JimenezGetty

Jimenez shock: "Ho giocato almeno tre gare truccate, in Italia c'era molta mafia"

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Luis Jimenez vuota il sacco: a oltre venti anni di distanza dalla sua prima avventura italiana con la maglia della Ternana, l'ex centrocampista cileno rivela retroscena scottanti su un passato poco limpido e caratterizzato da più ombre che luci.

Ritiratosi all'età di 38 anni a fine 2022 dopo un'ultima esperienza in patria al Club Deportivo Magallanes, Jimenez ha rilasciato alcune dichiarazioni shock in un podcast al canale YouTube 'Vamo a Calmarno'.

Nel mirino la poca trasparenza del calcio italiano, in uno contesto fatto di risultati aggiustati di alcune partite che videro in campo lo stesso Jimenez.

  • "IN ITALIA C'ERA PARECCHIA MAFIA"

    "Ho giocato almeno tre partite truccate. Questo è accaduto in Italia, ma non posso dirvi con quale squadra. Una cosa del genere, in Cile non mi è mai successa. In Italia invece c'erano molte partite sistemate, c'era parecchia mafia. Oggi meno, anche perché molti ex calciatori e dirigenti sono stati puniti e non lavorano più nel calcio. Per me è stato veramente pesante: ero agli inizi e volevo arrivare al top del calcio italiano".

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  • LE GARE COMBINATE

    "All'epoca giocavo nella Ternana. Una volta segnai dopo essere entrato dalla panchina e il mio portiere voleva uccidermi. C'era un accordo per il pareggio: ciò voleva dire che l'altra squadra doveva segnare per forza e il tempo per far uscire l'1-1 era pochissimo. Lui giocava poco e voleva un pari a reti inviolate. Io non lo sapevo, era una delle mie prime partite in Italia. Volevo mangiarmi il campo, mi avvisarono di questo soltanto dopo".

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  • IL CASO ATALANTA-TERNANA

    "Un'altra partita era tra noi e l'Atalanta del 2004, una sfida tra i primi e i secondi della classifica e c'era festa tra le tifoserie gemellate. Io mi procuro un rigore e noto che tutti erano disperati, anche il mio compagno che lo segnò si mise le mani sul volto senza esultare. Rimasi fuori dal campo perché mi avevano colpito forte e il dottore mi spiegò che era una partita aggiustata, non si doveva più entrare in area di rigore: nessuno mi aveva parlato e io dico avvisatemi, almeno per ultimo ma avvisatemi".

    La partita a cui Jimenez sembra fare riferimento è Atalanta-Ternana 1-1 del 21 dicembre 2003 in Serie B: vantaggio umbro su calcio di rigore con Zampagna all'87' e pari firmato da Budan due minuti più tardi.

    La Ternana terminò quel campionato al settimo posto, a quattro punti dal sesto della Fiorentina che poi vinse lo spareggio contro il Perugia.

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