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Ancelotti avverte FIFA e UEFA: “I calciatori vogliono cambiare il futuro del calcio”

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Da anni ormai nel mondo del calcio si dibatte sui problemi legati a calendari sempre più fitti.

Il numero delle partite è aumentato esponenzialmente e questo per i calciatori si traduce in meno tempo a disposizione per riposare e stare con le proprie famiglie, più ore di viaggio, di allenamenti e maggiori possibilità di incappare in infortuni.

I massimi organi calcistici, nonostante le lamentele anche di alcune delle più importati stelle al mondo, non solo non hanno fatto nulla per ovviare al problema, ma hanno continuato ad aggiungere partite andando ad allungare le competizioni più importanti.

Negli ultimi giorni si è fatta largo anche un’ipotesi clamorosa: quella di uno sciopero dei calciatori.

Il tecnico del Real Madrid, Carlo Ancelotti, ha spiegato qual è il suo parere su questa possibile soluzione ed ha lanciato un messaggio a coloro che governano il calcio.

  • “UNO SCIOPERO NON CAMBIA IL CALENDARIO”

    “Scioperare adesso non cambierebbe il calendario. E’ però importante riflettere sul fatto che l’obiettivo deve essere quello di giocare meno partite anche per evitare infortuni”.

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  • “I GIOCATORI VOGLIONO CAMBIARE IL FUTURO DEL CALCIO”

    “I calciatori stanno pensando di cambiare il futuro del calcio e bisogna riflettere su questa cosa. Lasciamo che UEFA e FIFA si rendano conto che i giocatori si stanno stancano. Va fatta una riflessione, il numero di partite va abbassato”.

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  • “I CALCIATORI SONO PRONTI A GUADAGNARE MENO”

    “Il calendario è troppo fitto e va diminuito il numero di partite da giocare. I calciatori non avrebbero problemi nell’abbassarsi gli stipendi se questo si traducesse in giocare meno partite”.

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  • “GIOCHIAMO QUELLO CHE CI DICONO DI GIOCARE”

    “Per quello che riguarda il Mondiale per Club e l’Intercontinentale le date non sono ancora chiare. Noi giocheremo le competizioni che ci diranno di giocare. Fino a dicembre avremo tempo per pensarci, adesso siamo concentrato sul resto, perché siamo impegnati in campionato e perché è iniziata la Champions League”.

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