Un avvio del genere se lo sarebbero attesi in pochi. Probabilmente nessuno, anzi. E fa da contrasto con un mercato interessante, pieno di apprezzabili movimenti in entrata e, apparentemente, propizio all'ingresso in una nuova era: l'era della Fiorentina di Raffaele Palladino.
Le attese estive, pur annacquate dalla cessione finale della stella Nico Gonzalez alla Juventus, non hanno trovato conferma nei fatti. L'inizio di stagione della Fiorentina è stato un flop: senza se, senza ma, senza attenuanti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: sei partite tra campionato e Conference League e zero vittorie, con la sconfitta di Bergamo – dopo un primo tempo comunque incoraggiante – a far conoscere all'ambiente il primo ko.
La Fiorentina non ha battuto nessuno. Non ha battuto il Venezia, la squadra fin qui più debole dell'intero torneo. Non ha battuto nemmeno la Puskas Akademia. Anzi, in Ungheria è passata solo ai calci di rigore, rischiando un'eliminazione che avrebbe avuto del clamoroso e approdando al girone unico per il rotto della cuffia.
Cosa non funziona nella nuova Viola di Palladino? I motivi del flop – parziale, il tempo per risalire la china c'è – sono molteplici e coinvolgono diversi ambiti. Individuarli e correggerli sarà il primo passo per raddrizzare una stagione partita col piede sbagliato.