Varane sogno per il Como: com'è andato negli ultimi anni al Manchester United

Anche gli osservatori meno attenti si saranno accorti dell'inesorabile declino vissuto da Varane da quando, nel 2021, ha deciso di accettare la corte del Manchester United: una nuova avventura dopo un decennio irripetibile al Real Madrid, dove si è affermato come uno dei migliori difensori d'Europa.

Per lui i 'Red Devils' arrivarono a sborsare una quarantina di milioni di euro, sicuri della bontà di un trasferimento che, col senno di poi, ha assunto i crismi di un flop più o meno totale: tante le critiche ricevute, unite alla consapevolezza di non essere più quel giocatore ammirato in Spagna fino a pochi anni fa.

Il triennio inglese di Varane ha conosciuto una triste costante, ovvero quella relativa agli infortuni che hanno condizionato in negativo il suo soggiorno alla corte di Erik Ten Hag.

Basti pensare che, su un totale di 114 partite di Premier League dal 2021 ad oggi, Varane ne ha saltate ben 46, ovvero il 40%: decisamente una percentuale troppo elevata per far sì che la sua esperienza in Inghilterra possa essere considerata positiva.

La stessa ultima stagione è emblematica delle difficoltà incontrate dal francese durante il percorso: quattordici le gare saltate per problemi fisici, con l'unica gioia rappresentata dal successo in finale di FA Cup contro i rivali cittadini del Manchester City, quando Varane è rimasto in campo per l'intero arco della gara.

L'impatto con la Premier League si è rivelato un autentico disastro per Varane, riscopertosi più che vulnerabile rispetto ai frenetici ritmi che il calcio degli ultimi anni sta riservando agli atleti.

Prova ne sono le sue dichiarazioni di 'resa' sotto questo aspetto: punto clou della vicenda individuato nello sforzo chiesto ai giocatori in occasione dei Mondiali disputati in Qatar tra novembre e dicembre 2022, dunque in piena stagione agonistica con i club.

“Ho dato tutto dal punto di vista fisico e mentale- aveva spiegato a ‘Canal Plus’ -Ormai sembra essere in una lavatrice, si gioca sempre e non ci si ferma mai. Giochiamo senza sosta, mi sento come se stessi soffocando. Mi sento come se il Varane giocatore stesse divorando il Varane uomo”.

Una situazione delicata anche dal punto di vista mentale per Varane, ritrovatosi 'costretto' ad annunciare l'addio alla nazionale francese dopo quella competizione chiusa al secondo posto alle spalle dell'Argentina campione.

Il Varane che potrebbe presto approdare al Como è un giocatore profondamente diverso rispetto a qualche anno fa, ormai consapevole dei propri limiti fisici e di una parziale inadeguatezza all'interno di un mondo sempre più patinato e che corre troppo veloce.

La scelta di sposare il progetto di una società ambiziosa soprattutto a lungo termine potrebbe essere azzeccata: a Como non ci sarebbero tutte quelle pressioni che da oltre dieci anni a questa parte hanno caratterizzato la carriera di Varane, il quale, almeno durante la prima stagione italiana, non avrebbe altri impegni al di fuori di campionato e Coppa Italia.

Il lido ideale per ricominciare a sognare un futuro migliore e più sereno, in netta controtendenza rispetto al triste triennio in terra d'Albione.