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Lookman AtalantaGetty

Lookman tra i candidati per la vittoria del Pallone d'Oro: "Una cosa da pazzi"

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I suoi goal hanno rappresentato un fattore determinante nella conquista dell'Europa League 2023/24 da parte dell'Atalanta, trascinata nei momenti clou: soprattutto nella finalissima al cospetto del Bayer Leverkusen, quando la tripletta di Ademola Lookman ha fatto scattare la festa del popolo bergamasco.

Un trionfo vissuto da protagonista assoluto, riconosciuto con la presenza nella lista dei 30 finalisti per la vittoria del Pallone d'Oro, che sarà assegnato il prossimo 28 ottobre nello scenario del Théâtre du Châtelet, situato in Place du Châtelet sulle rive della Senna in quel di Parigi.

Intervistato da 'France Football', Lookman ha svelato la reazione alla notizia dell'inclusione all'interno dell'elenco finale, senza dimenticare le sue origini e i sacrifici fatti per arrivare a questi livelli.

  • CAMPIONE IN EUROPA LEAGUE

    "La sensazione della vittoria e della medaglia d'oro al collo è imparagonabile. Scrivere la storia in una piccola città come Bergamo è straordinario. Qualche giorno dopo Gasperini mi ha colpito dicendomi che ero entrato nella storia del calcio: è vero, è un onore, ma per arrivare fin qui ho lavorato molto".

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  • GLI INIZI IN INGHILTERRA

    "A Londra c'erano tante comunità con origini e culture diverse, compresa anche una nigeriana abbastanza grande. Vivevo a Little Lagos e di quei tempi ho ancora oggi dei bei ricordi: vivere lì rende più forti, più difficili da spezzare. Ho imparato a lavorare duramente, anche perché il solo talento non basta: tanti hanno scelto la vita di strada, ma per me non è mai stata un'opzione. La mia vita era casa, scuola e calcio".

    "Mio padre e una delle mie due sorelle vivevano a Lagos, in Nigeria, mentre mia madre e l'altra sorella con me a Londra. Mia madre è una superwoman, le sarò sempre debitore: ha interpretato tanti ruoli diversi, è una donna incredibile".

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  • LA SCELTA DELLA NIGERIA

    "Ho giocato nelle giovanili inglesi, vincendo anche i Mondiali Under 20 nel 2017. La Nigeria, però, è sempre stata nei miei pensieri: mio padre mi parlava spesso di cosa avrebbe significato giocarci, ho preso questa decisione col cuore. Con la Nigeria ho un legame molto intimo".

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  • IL PALLONE D'ORO

    "Essere l'unico giocatore africano in lizza è una sensazione speciale. Ero con la nazionale quando ho saputo della mia candidatura: accendo il telefono e vedo una tonnellata di notifiche. Quando mi accorgo della candidatura, penso che è una cosa da pazzi. Per me è un orgoglio rappresentare la Nigeria, sapendo bene da dove vengo e i sacrifici fatti per arrivare fin qui".

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