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La Roma deve ripartire, il retroscena di Juric: "Giorni di litigi pesanti, ma forse è meglio così"

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La sfida tra Roma e Torino, in programma giovedì alle 20:45, che chiuderà il decimo turno di Serie A, non sarà una partita come le altre per Ivan Juric.

Il tecnico affronta infatti la squadra che ha allenato fino a pochi mesi fa e soprattutto lo fa in una situazione molto complicata visti gli ultimi risultati e il clima che si respira intorno all'ambiente giallorosso.

La Roma è reduce da due sconfitte consecutive in campionato; prima con l'Inter e poi la clamorosa debacle contro la Fiorentina pochi giorni fa.

Ecco le parole di Juric in conferenza stampa.

  • “UN CROLLO CHE PUO’ ESSERE POSITIVO”

    “A Firenze c’è stato un crollo emotivo. Dopo quaranta giorni di buon lavoro e con buone prestazioni mi aspettavo un passo in avanti e invece c’è stato un crollo totale. In un certo senso può trattarsi di un qualcosa di positivo, perché a volte è meglio perdere così piuttosto che 1-0 e nascondere qualcosa che cova da tempo. Può esserci una svolta, come è stato per il Milan quando ha preso cinque goal dall’Atalanta”.

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  • “ATTENTI ANCHE DAL PUNTO DI VISTA EMOTIVO”

    “In questi giorni c’è stato di tutto. Il Torino è una squadra consolidata, penso che abbiamo fatto un bel lavoro lì in tre anni. Vanoli sta facendo bene, così come i giocatori che sono cresciuti e quelli che sono arrivati. E’ una squadra che ha idee, bisogna stare molto attenti sia dal punto di vista tattico che a livello emotivo”.

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  • “NON PENSO ALL’ULTIMA SPIAGGIA”

    “Io all’ultima spiaggia non penso proprio, è una domanda che mi fate ciclicamente ma io faccio il mio lavoro e quello che succede succede. Se ci saranno esclusioni? Penso che la nostra rosa non possa permetterselo assolutamente, dobbiamo anzi portare tutti dentro il più possibile e capire il significato di questa maglia. Non escludere, ma far presente cosa c’è da fare”.

  • “GIORNI DI LITIGI IMPORTANTI”

    “Sono stati giorni di litigi pesanti, ma è meglio che sia successo, che sia venuto fuori ciò che si era accumulato. In questi due giorni sia con i litigi che con le discussioni abbiamo indirizzato la barca almeno a livello di pensiero. Io per carattere preferisco questi scontri invece che parlare da dietro. Domani metterò in campo la miglior squadra possibile, l’obiettivo è solo vincere la partita. Per me è tutto chiuso e si riparte alla grande, è un momento importante per tutti quanti”.

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  • “TUTTO RESTA TRA DI NOI”

    “Penso che quello che è successo debba restare tra di noi. Ho già detto che ci sono stati litigi e scontri, ma non voglio parlare di altro”.

  • “LA VERITA’ ANCHE IN MODO VIOLENTO”

    “Ci siamo detti la verità, magari inizialmente in modo violento, ma poi in maniera più ragionevole. Io sono l’allenatore e devo concentrarmi sul lavoro e sul preparare la partita e il giocatore deve giocare, per me è tutto molto semplice. Ognuno qui ha un compito preciso, io devo far rendere la squadra al meglio. La definizione dei ruoli è importantissima”.

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  • “SE NON SONO CONVINTI ME NE VADO”

    “In sette partite abbiamo preso cinque goal, con il mio modo di giocare il Torino ne ha subiti 36 e la Roma 46. Se i giocatori non sono convinti me lo dicano e me ne vado, ma non mi risulta, io so che vogliono fare bene. Possiamo fare benissimo, tutti hanno le caratteristiche per fa bene in fase di possesso e non possesso, non vedo nessun tipo di problema”.

  • “HO PARLATO CON IL PRESIDENTE”

    “Abbiamo dei contatti con il presidente, abbiamo parlato di tutto. Sono cose che tolgono il pensiero dal campo ma ripeto, io alleno, il dottore cura e il giocatore gioca. Io non vedo mancanze, anzi preferisco essere responsabilizzato dalla società. Il resto è distrazione, dobbiamo solo lavorare forte e con umiltà”.

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