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Thiago MottaGetty Images

La Juventus non vince più, ora è pareggite: Thiago Motta si riscopre Mister X

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Tra tutte le squadre che si sono presentate ai blocchi di partenza del campionato, la Juventus la scorsa estate era forse quella che destava più curiosità di tutte.

Una cosa naturale, visto che è la squadra con il più grande numero di tifosi in Italia, ma la grande attesa era legata a fattori che si spingevano oltre le mere questioni di tifo.

La Vecchia Signora era tornata ad essere attraente e, nelle idee di molti, aveva anche tutto ciò che serviva per essere potenzialmente una delle compagini più dominanti del torneo.

Era uscita totalmente (o quasi) rinnovata dal mercato, si era assicurata alcuni dei giocatori più ambiti in assoluto e soprattutto la guida tecnica era stata affidata ad uno dei migliori allenatori di nuova generazione: Thiago Motta.

Al nuovo padrone della panchina bianconera era stato affidato il compito di plasmare un gruppo dalle ottime potenzialità e di portarlo magari anche oltre i propri limiti attraverso idee moderne e gioco.

Tanta ambizione dunque, ma oggi di quell’entusiasmo è rimasto poco. La Juve non diverte e soprattutto non vince e in campionato la corsa che conduce dritta allo Scudetto rischia già di essere diventata una questione per altri.

  • PIU’ DI UN MALE DI STAGIONE

    In un periodo nell’anno nel quale le temperature si abbassano ed ammalarsi diventa inevitabilmente più facile, anche la Juventus si è riscoperta costretta a fare i conti con una sorta di influenza: la pareggite.

    Il tempo dirà se si tratterà di un male di stagione o meno, ma la sensazione è quella che la situazione sia un po’ più grave.

    I numeri d’altronde non mentono: delle quindici partite sin qui giocate in campionato, sono ben 9 quelle finite con il segno X e la cosa rappresenta un record.

    La Vecchia Signora infatti, nel corso della sua lunga storia, non aveva mai pareggiato così tanto nei primi quindici turni di un campionato, spingendosi solo due volte (stagioni 1965-1966 e 1980-1981) fino a quota 8.

    La Juve ha pareggiato anche le ultime tre partite e la cosa si è inevitabilmente tradotta in una brusca frenata, visto che le prime della classe corrono, ma non si può catalogare il tutto in un semplice ‘momento no’.

    Se infatti si allarga il discorso a tutte le competizioni, i pareggi consecutivi diventano quattro (va aggiunto anche lo 0-0 con l’Aston Villa) e quelli ottenuti in stagione 11 in 20 gare ufficiali. Troppi per una squadra che punta a traguardi importanti.

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  • Allegri Juventus 2024Getty

    IL CONFRONTO CON LA SCORSA STAGIONE

    Confrontare campionati ed annate diverse è sempre complicato, ma questa volta la cosa viene abbastanza automatica, visto che Massimiliano Allegri ha vissuto buona parte della scorsa stagione sul banco degli imputati.

    A detta di molti la sua Juve era meno forte e competitiva di questa eppure in campionato ha dato per diversi mesi la sensazione di essere l’unica vera rivale di un’Inter in formato schiacciasassi.

    I numeri, da questo punto di vista, sono impietosi: un anno fa, di questi tempi, la squadra di Allegri aveva 9 punti in più di quella di Thiago Motta e sognava traguardi che oggi sembrano lontanissimi.

    Quella Juve si è poi progressivamente spenta nel corso della stagione, almeno fino a fine 2023 aveva tenuto quel passo che è lecito aspettarsi da una grande squadra come quella bianconera.

    Spingendoci un po’ più in là nei tempi recenti, dalla stagione 2011-2012, solo in un’occasione la Juve ha fatto peggio di quella di Motta nello stesso numero di giornate (24 punti nell’annata 2021-2022 sempre con Allegri), mentre nella stagione 2015-2016 i punti furono gli stessi (Allegri poi riuscì a condurre quella squadra al titolo).

    Anche Andrea Pirlo, nell’annata 2020-2021, a questo punto del campionato aveva fatto meglio: 3 punti in più di Motta.

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  • NON SA PIU’ VINCERE

    Tanti pareggi si traducono ovviamente in meno vittorie.

    Se si considerano solo le ultime dieci partite in tutte le competizioni, la Juventus in sole due occasioni è riuscita a fare bottino pieno: in campionato in casa dell’Udinese e nel Derby con il Torino.

    In questo arco di tempo ha pareggiato sette gare, perdendone una sola (in casa in Champions League contro lo Stoccarda) ed ha segnato 16 goal subendone 13.

    Vero è che la Juventus perde pochissimo ed è l’unica squadra ancora imbattuta in Serie A, ma la cosa serve a poco se poi non riesci a vincere come fanno le dirette concorrenti che puntano al titolo.

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  • Thiago Motta Lecce Juventus 01122024Getty Images

    ANCHE THIAGO MOTTA NON E’ ESENTE DA CRITICHE

    Come sempre succede in questi casi, a finire sul banco degli imputati è l’allenatore.

    Se in passato si è criticato tanto Massimiliano Allegri per il suo gioco (o non gioco a detta di alcuni), in questo momento della stagione non si può assolvere Thiago Motta.

    A ‘giocare’ contro il nuovo tecnico bianconero ci sono almeno due fattori: il primo è che era stato scelto anche per dare un gioco moderno e spumeggiante alla squadra, il secondo è che oggi vedere in azione la Juve non è un esercizio entusiasmante.

    La compagine bianconera sembra essere ancora un cantiere aperto (nell’ultima uscita per 70’ la differenza con il Bologna è stata nettissima da questo punto di vista), produce poco in fase offensiva ed anche in fase difensiva ha perso la solidità di inizio stagione. Viste le premesse era lecito attendersi di più.

    A discolpa di Motta (gli va dato il merito di aver lanciato diversi giovani) va detto che negli ultimi tempi ha guidato un gruppo decimato dagli infortuni e che di fatto non ha mai avuto a disposizione la rosa al completo, ma certe difficoltà vanno superate anche con un gioco che oggi non si intravede.

    La strada dunque è ancora lunga, ma serve uno scatto. La Juve è già distante 7 punti dall’Atalanta capolista e le lunghezze potrebbero diventare 8 in caso di vittoria del Napoli contro la Lazio. Forse già troppe per sperare concretamente nel titolo.

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