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Spalletti ItalyGetty Images

L'Italia di Spalletti è stata un disastro, non c'è nulla da salvare: convocazioni sbagliate, scelte discutibili e troppa confusione

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"Il risultato non è così scandaloso" ha dichiarato Luciano Spalletti subito dopo l'eliminazione dell'Italia contro la Svizzera, confermando così di fatto davanti ai microfoni la confusione vista in campo per tutta la breve avventura azzurra a Euro 2024.

Già, perché mai come in questo caso i termini "disastro", "vergogna", "apocalisse" o "fallimento" utilizzati dalla stampa italiana e straniera per descrivere quanto accaduto in Germania sono sembrati adeguati e per nulla esagerati.

La nostra Nazionale è stata dominata in lungo e largo dalla Spagna prima e dalla Svizzera poi, ha pareggiato all'ultimo secondo contro la Croazia grazie alla prodezza individuale di due calciatori (Calafiori e Zaccagni) e ha vinto una sola partita su quattro contro la modesta Albania.

Peraltro andando sotto dopo pochi secondi e rischiando seriamente di pareggiarla in pieno recupero, salvata solo dal solito strepitoso Donnarumma, ovvero uno dei pochi se non l'unico a superare la sufficienza.

Con buona pace di Spalletti, insomma, l'Italia a Euro 2024 è stata davvero un disastro. E su tutta la linea.

  • LA SCELTA DEI CONVOCATI

    Le idee del Ct sono sembrate poche, o forse pure troppe ma molto confuse, fin dall'inizio ovvero al momento di stilare la lista dei convocati. Nell'elenco, ad esempio, sono stati inseriti ben dieci difensori. Peccato che tre di questi (Bellanova, Buongiorno e Gatti) in Germania non abbiano giocato neppure un minuto.

    E che dire delle scommesse Fagioli e Folorunsho? Il primo, chiamato contro tutto e tutti dopo una stagione fermo ai box causa squalifica, è stato mandato in campo (o sarebbe meglio dire al massacro) solo nella decisiva partita contro la Svizzera quando anche Spalletti si è dovuto arrendere di fronte all'evidenza di un Jorginho palesemente fuori condizione e fuori giri.

    Il centrocampista del Verona, ma di proprietà del Napoli ed a secco di presenze ufficiali in Nazionale prima di Euro 2024, invece è stato preferito ad un esterno offensivo di piede sinistro (Orsolini o Politano) ma lo abbiamo visto in campo solo un minuto. Sì, un minuto.

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  • MODULO E UOMINI

    L'Italia torna a casa da Euro 2024 senza avere trovato uno schema tattico chiaro ma soprattutto senza avere mostrato una vera idea di gioco. Spalletti ha insistito a lungo sulla necessità di tenere il possesso e controllare la partita, peccato che la sua Nazionale di qualità ne abbia poca. Troppo poca forse per confrontarsi non solo con la Spagna, ma perfino con la Svizzera.

    E poi c'è il rebus difesa: a tre o a quattro? Un rebus mai risolto. Spalletti, anche in base al numero di difensori convocati, sembrava avere deciso di puntare sul blocco Inter e dunque sulla linea a tre che peraltro in campionato utilizzava anche la Juventus e spesso la Roma.

    Poi però il Ct ha preferito mettersi a quattro, schierando così di fatto fuori ruolo vari giocatori: da Bastoni a Dimarco passando per Darmian. Ovvero proprio quel blocco che alla vigilia avrebbe dovuto rappresentare il punto di partenza su cui costruire solide fondamenta.

    Dopo la scoppola subita con la Spagna, ecco la marcia indietro ed il ritorno della difesa a tre contro la Croazia. Difesa schierata infine di nuovo a quattro contro la Svizzera. Poche idee ma ben confuse, come dicevamo.

    Spalletti inoltre ha insistito anche sullo schierare alcuni suoi fedelissimi, seppure evidentemente fuori condizione (Jorginho) e/o reduci da stagioni disastrose con i rispettivi club (Di Lorenzo). Risultato? Italia eliminata e giocatori frastornati.

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  • LA CONDIZIONE FISICA

    Se tatticamente e tecnicamente l'Italia non è mai parsa all'altezza delle avversarie, seppure non di particolare livello, a sconcertare è stata anche la condizione fisica palesata dagli Azzurri con quasi tutti i giocatori nettamente in affanno e sempre in ritardo.

    Una condizione che Spalletti ha provato a giustificare così dopo l'eliminazione contro la Svizzera: "Purtroppo la freschezza fa sempre la differenza.Ci vogliono più gamba, più ritmo, continuità e sacrificio. Un po’ di cose che non vengono solo da qui, non siamo arrivati in una condizione eccezionale. Purtroppo ci sono un po' di cose che vengono anche dalcome è finito il campionato. Non siamo arrivati in condizione e poianche il caldo ha inciso".

    Peccato che le condizioni climatiche, come sempre, fossero le stesse anche per gli avversari che di certo durante la stagione non hanno giocato meno degli Azzurri. Anzi. Basti pensare in tal senso allo svizzero Xhaka, migliore in campo a Berlino e reduce da 50 partite (50!) giocate col Bayer Leverkusen.

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  • IL RAPPORTO CON LA STAMPA

    Infine, inutile nasconderselo, Spalletti ha deluso anche davanti ai microfoni dove ha spesso fornito risposte elusive o accampato scuse facilmente smentite dai fatti. Per non parlare di certe risposte piccate (troppo) di fronte a domande assolutamente legittime.

    Un esempio? Il presunto 'patto' con i giocatori prima della partita contro la Croazia che avrebbe determinato il ritorno della difesa a tre con tanto di pistolotto sulle "pippe" per raggiungere la sua età e l'accusa al giornalista di essere entrato in possesso della notizia tramite presunte 'talpe' all'interno dello spogliatoio.

    Non l'unica risposta 'esagerata' di Spalletti, che tra le altre cose sempre dopo Croazia-Italia ha dichiarato: "Paura? Se avessi avuto paura venivo come voi a vederle le partite e facevo il vostro lavoro…".

    Un clima da 'uno contro tutti' forse creato ad arte, ricordando vincenti precedenti (da Bearzot a Germania 2006), ma stavolta fondato sul nulla e di conseguenza evaporato presto. Come l'Euro 2024 dell'Italia, sciolto sotto il sole di Berlino.

    Nonostante questo Gravina e Spalletti hanno deciso di tirare dritto per la propria strada, si spera fino ai Mondiali 2026. In bocca al lupo a loro ed a tutti noi.

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