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Hakan Calhanoglu InterGetty

L'Inter farebbe bene a vendere Calhanoglu per 70 milioni?

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Si potrebbe discutere dello status dei giocatori nel calcio moderno: del fatto che non esistono calciatori incedibili, in uno sport che si è prestato, ormai da tempo, al dinamismo persino nei rapporti con le proprie icone.

Ora: che Hakan Calhanoglu sia diventato uno dei simboli dell'interismo, prima ancora che dell'Inter, questo è innegabile. Ma pur da simbolo, appunto, di un popolo calcistico non può evitare il più classico dei dilemmi di calciomercato.

Cosa fare se, come sembra, una squadra si presenta bussando alla porta con decine e decine di milioni? Come fare per non pensarci, interrogarsi, rimettere in discussione pure l'amore viscerale provato per un giocatore?

  • LA PREMESSA: L'INTERESSE DEL BAYERN MONACO

    Che, poi, bisogna anche saper distinguere le fasi di questo dilemma: quando il Bayern Monaco si presenta alla porta dell'Inter anteponendo il suo interesse per Hakan Calhanoglu, gli animi dei nerazzurri in verità sono freddi, lucidi.

    C'è innanzitutto la consapevolezza che il turco ha un contratto fino al 2027 e che, da perno del gioco di Simone Inzaghi, e viste le recenti parole al miele, si può continuare insieme.

    Eppure, qualcosa inizia a scricchiolare. Non è tanto la questione di una possibile offerta a solleticare i pensieri dell'Inter, quanto la reazione dello stesso Calhanoglu, e del suo entourage.

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  • LA PRESUNTA POSIZIONE DI CALHANOGLU

    Continuando con il riepilogo di quanto sta accadendo, stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport alla prima risposta dell'Inter volta alla permanenza di Calhanoglu, dall'entourage di quest'ultimo sarebbe emersa la volontà di ricevere un adeguamento contrattuale.

    Una "voce", come riporta La Gazzetta, giunta all'orecchio della dirigenza: da 7 a 9 milioni, pur avendo prolungato appena un anno fa.

    E qui sì, lo scricchiolio si fa più consistente, nel rumore e nell'importanza: perché le posizioni si allontanano. Ed è in questa porzione della questione che nasce il possibile "crack".

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  • L'OK ALLA CESSIONE: SERVONO 70 MILIONI

    E allora cambia tutto: l'Inter fissa il prezzo. Servono 70 milioni di euro per portarsi a casa Hakan Calhanoglu: e il Bayern monaco, che voleva Joao Palinha del Fulham, ci pensa. Anche perché il prezzo per arrivare al giocatore portoghese è alto. Da 70 milioni.

    E che differenza fa coi 70 milioni di euro? Che quella è la base: non si può trattare su quella con i Cottagers. E con l'Inter? Che, anche in virtù dell'anagrafica, si può scendere.

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  • L'INTER DEVE TENERE O VENDERE CALHANOGLU?

    E allora la questione si sposta, se tutto il resto è definito: tenere o vendere Calhanoglu? In primis bisogna interrogarsi sul "tenere": come tenerlo? Perché attualmente non c'è stata una rottura, questo no, ma è pur vero che al momento non si può neanche discutere di una posizione distante dal concetto di "equilibrio".

    Se è vero che il turco ha aperto al trasferimento, e che le voci sull'adeguamento sono reali, allora sì, l'Inter farebbe bene ad ascoltare le richieste del Bayern Monaco, incassare e far mercato, reinvestendo.

    Si tratta pur sempre di uno dei migliori centrocampisti al mondo (per rendimento), è vero, ma se la posizione di Oaktree è quella volta alle questioni economiche allora un adeguamento è improbabile.

    Sciogliendo i nodi, dunque, le cose sono sostanzialmente due: se Calhanoglu vuole andar via, l'Inter ha ormai raggiunto uno status tale da poter pensare di andare avanti anche senza il faro del suo gioco. Se, invece, dovesse registrarsi un passo indietro del turco (ma solo in quel caso), allora si potrebbe pensare di continuare insieme.

    Ricordando sempre che nessuno è incedibile: soprattutto a 70 milioni a 30 anni compiuti.

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