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Adrien Rabiot France Euro 2024Getty Images

Il Milan ci prova per Rabiot: perché sì e perché no dell'idea di mercato rossonera

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Quando lo scorso 9 luglio è sceso in campo con la Francia nella semifinale di Euro 2024 persa contro la Spagna, il suo contratto con la Juventus era già scaduto da nove giorni: ad oggi è quella l'ultima partita disputata da Adrien Rabiot.

Alla fine non si è ripetuto l'epilogo andato in scena un anno fa, quando un po' a sorpresa firmò un nuovo contratto annuale con la 'Vecchia Signora': stavolta le strade si sono separate una volta per tutte, anche se la ricerca della nuova destinazione non sembra essere frenetica.

Come riportato da 'La Gazzetta dello Sport', nelle ultime ore è stato il Milan a sondare il terreno per il centrocampista transalpino: un affare che, al netto del valore assoluto del giocatore, potrebbe presentare delle controindicazioni.

  • LA SERIE A NON HA SEGRETI

    Cinque stagioni in Italia con la Juventus, 18 goal in 157 presenze: la Serie A è ormai il giardino di casa per Rabiot, che non avrebbe bisogno di tempo per adattarsi a un campionato ormai senza più segreti per lui.

    Proprio questo aspetto relativo alla tempistica gioca in favore dell'ex PSG, che al Milan andrebbe a rinfoltire la colonia francese composta da Maignan, Hernandez e Fofana (Adli sta per trasferirsi alla Fiorentina).

    Un profilo pronto all'uso immediato che tornerebbe utile a Fonseca per risolvere le beghe emerse in queste prime due uscite.

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  • QUALITÀ ED ESPERIENZA

    Contro Torino e Parma il Milan ha sofferto tremendamente, anche in mezzo al campo con la mancanza di copertura nei confronti di una difesa in balia degli attaccanti avversari: l'innesto di Rabiot non farebbe che accrescere il livello generale del reparto per ovvi motivi.

    Il classe 1995 porterebbe in dote ulteriore fisicità nella zona nevralgica, senza dimenticare l'abilità sui palloni alti e gli inserimenti palla al piede che spesso lo hanno fatto finire sul tabellino dei marcatori.

    Caratteristiche molto care a Massimiliano Allegri, di cui Rabiot è stato uno dei fedelissimi nel triennio che ha visto il livornese alla guida della Juventus nella seconda esperienza dopo il quinquennio 2014-2019.

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  • IL NODO INGAGGIO

    Ma passiamo alle noti dolenti e relative all'elevato ingaggio percepito da Rabiot nel corso dell'ultima stagione vissuta a Torino: 7,5 milioni netti che in un certo qual modo spaventano le pretendenti.

    Per di più lo storico ci insegna che trattare con mamma Veronique non è mai una passeggiata di salute: per informazioni chiedere a Walter Sabatini, che ha ammesso la discussione avuta con la signora Rabiot quando il trasferimento alla Roma del figlio era ormai cosa fatta. Oggetto del contendere, l'indennizzo che il dirigente avrebbe voluto elargire al PSG.

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  • QUALCUNO DOVREBBE FARGLI SPAZIO

    Per un Rabiot che entrerebbe, qualcun altro dovrebbe fare le valigie in maniera obbligata: non solo per una sostenibilità dei costi, ma anche per una questione strettamente numerica e di affollamento nel reparto mediano.

    L'indiziato principale in tal senso sarebbe Ismael Bennacer, nel cui contratto è presente una clausola rescissoria da 50 milioni: una cifra elevata anche per il mercato arabo, che in casa Milan sarebbero disposti a rivedere verso il basso.

    La partenza dell'algerino consentirebbe al Milan di risparmiare sul suo stipendio (4 milioni), ma si tratta di un'eventualità non facile da portare a termine e a cui è legato l'affondo per Rabiot.

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