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Antonio Conte Aurelio De Laurentiis NapoliGetty Images

Conte-Napoli, esonero e dimissioni in standby: incontro in agenda, confronto tra De Laurentiis e Manna

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La sconfitta di Bologna, la quinta stagionale, ha reso il Napoli una bomba ad orologeria.

Lo sfogo post partita di Antonio Conte ha fatto rumore e lasciato strascichi, alimentando enormi interrogativi sulla prosecuzione del progetto impreziosito dal tricolore avviato meno di 18 mesi fa.

Il momento difficile degli azzurri si riflette sulle parole del proprio allenatore, il cui presente e soprattutto futuro all'ombra del Vesuvio stanno divenendo oggetto di dubbi e riflessioni.

  • SUMMIT DE LAURENTIIS-MANNA A ROMA

    Sky ricostruisce le ultime ore, spiegando come il summit andato in scena a Roma tra Aurelio De Laurentiis e il direttore sportivo Giovanni Manna fosse un appuntamento già concordato a prescindere dalla debacle del Dall'Ara.

    Presidente e ds si sono incontrati nella Capitale ed è inevitabile, ad ogni modo, che all'ordine del giorno sia stato inserito anche l'argomento Conte, col tecnico salentino protagonista di dichiarazioni impossibili da ignorare.

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  • INCONTRO TRA CONTE E DE LAURENTIIS IN AGENDA

    Dopo quello con Manna, De Laurentiis ha in agenda di incontrare anche il timoniere del quarto Scudetto: al momento le parti si trovano fisicamente e logisticamente distanti, con Conte a Torino ma col quale non è da escludere che sia già intercorsa una telefonata nella serata di domenica, nel tentativo di ricomporre i pezzi di un mosaico sconvolto dal ko di Bologna e da quanto andato in scena nel dopogara.

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  • NESSUN INDIZIO SU ESONERO O DIMISSIONI

    Al momento pedine pressoché ferme dunque, in attesa del faccia a faccia tra ADL e l'allenatore leccese previsto nei prossimi giorni: il numero uno del Napoli non sembra intenzionato a dar vita a clamorosi ribaltoni come avvenuto con Rudi Garcia nel 2023/2024, così come l'eventuale scenario che corrisponde alle dimissioni di Conte ad oggi resta tale.

  • COSA HA DETTO CONTE DOPO BOLOGNA-NAPOLI

    Progetto scricchiolante e rebus sulla permanenza del tecnico, è bene rimarcarlo, derivano da quanto affermato da Conte subito dopo Bologna-Napoli:

    "Dobbiamo pensare di affrontare seriamente alcune situazioni e se possibile di risolverle. Perché se n'era già parlato 20 giorni fa col gruppo storico, al quale avevo manifestato le mie preoccupazioni. Perché nel calcio il compitino non basta.

    "Quando si parla di campo, tecnica e tattica, è un discorso, poi vedi delle cose e mi dispiace, perché significa che non sto facendo un buon lavoro. Significa che quest'anno non sono entrato nelle teste e nei cuori dei giocatori, è giusto che il club lo sappia e già lo sa. Qualcosa bisogna fare perché non c'è da accompagnare un morto, io morti non li voglio accompagnare, questo deve essere chiaro. Se abbiamo voglia tutti insieme di fare qualcosa e rimetterci in carreggiata bene, altrimenti qualcuno si deve prendere le responsabilità. Io sono il primo eventualmente a prendermele".

    Sono passati 4 mesi e da quel punto di vista non ho fatto un buon lavoro, perchè non vedo energia positiva, alchimia né una squadra che ha voglia di andare oltre l'ostacolo e metterci il cuore. Vedo ognuno che pensa al proprio problema.

    Ci sono volte che puoi proteggerli e volte che non puoi. Io non posso proteggere me stesso, perchè in questo periodo non ho fatto un buon lavoro. Quindi sono il primo responsabile".

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