Progetto scricchiolante e rebus sulla permanenza del tecnico, è bene rimarcarlo, derivano da quanto affermato da Conte subito dopo Bologna-Napoli:
"Dobbiamo pensare di affrontare seriamente alcune situazioni e se possibile di risolverle. Perché se n'era già parlato 20 giorni fa col gruppo storico, al quale avevo manifestato le mie preoccupazioni. Perché nel calcio il compitino non basta.
"Quando si parla di campo, tecnica e tattica, è un discorso, poi vedi delle cose e mi dispiace, perché significa che non sto facendo un buon lavoro. Significa che quest'anno non sono entrato nelle teste e nei cuori dei giocatori, è giusto che il club lo sappia e già lo sa. Qualcosa bisogna fare perché non c'è da accompagnare un morto, io morti non li voglio accompagnare, questo deve essere chiaro. Se abbiamo voglia tutti insieme di fare qualcosa e rimetterci in carreggiata bene, altrimenti qualcuno si deve prendere le responsabilità. Io sono il primo eventualmente a prendermele".
Sono passati 4 mesi e da quel punto di vista non ho fatto un buon lavoro, perchè non vedo energia positiva, alchimia né una squadra che ha voglia di andare oltre l'ostacolo e metterci il cuore. Vedo ognuno che pensa al proprio problema.
Ci sono volte che puoi proteggerli e volte che non puoi. Io non posso proteggere me stesso, perchè in questo periodo non ho fatto un buon lavoro. Quindi sono il primo responsabile".