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PrandelliGetty

Prandelli racconta: "Mesi difficili per una polmonite, in panchina ho avuto attimi di panico"

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Cesare Prandelli ha allenato per anni ad altissimi livelli, guidando anche la nostra Nazionale dal 2010 al 2014.

Nel marzo 2023 però ecco la decisione di abbandonare definitivamente la panchina per dedicarsi alla famiglia.

Adesso, intervistato da 'Vivo Azzurro', Prandelli svela l'episodio che lo ha spinto a dire basta col calcio e racconta gli ultimi mesi difficili.

  • I MESI DIFFICILI DI PRANDELLI

    "Ho passato due mesi difficili, una polmonite forte, brutta e improvvisa che mi ha debilitato e ridefinito le mie priorità. Quando si è pensato all’ipotesi di essere intubato fortunatamente avevo ancora una capacità respiratoria di 7 litri. Ma è stata dura per un atleta che non aveva avuto mai nulla, abituato a recuperare in 7-10 giorni, affrontare un periodo difficile di due mesi…In quei momenti pensi che la vita è questione di fortuna, tante persone all’improvviso si trovano ad affrontare situazioni che non meritano”, racconta Prandelli.

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  • I MOTIVI DEL RITIRO

    L'ex allenatore svela anche il vero motivo del suo addio alla panchina: "Mi sentivo a disagio, forse il mio legame con Firenze era troppo forte. Ma un giorno ebbi un segnale: durante una partita ebbi un breve attimo, quasi di panico, e mi dissi ‘se ricapita smetto’. Ricapitò. Ricordo ancora, giocavamo contro la Samp, segnò Quagliarella. Infatti poi quando lo incontravo gli dicevo ‘mi hai fatto smettere’. In realtà mi fu trovato il collasso di una valvola, evidentemente la mia testa incideva sul mio fisico..”.

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  • IL CALCIO DI OGGI

    Prandelli comunque non sembra avere troppa nostalgia del calcio e spiega cosa non gli piace: "Non condivido queste nuove proprietà che fanno fatica a valorizzare i campioni del passato, come ne fossero gelosi. E invece sono una risorsa”. 

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