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Torino FC v Juventus - Serie AGetty Images Sport

La Juventus e il caso plusvalenze, la decisione sui patteggiamenti del club: un anno e 8 mesi per Andrea Agnelli

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Si è chiusa l'inchiesta Prisma, il processo legato alle presunte plusvalenze fittizie e manovre stipendi che ha coinvolto la Juventus e molti dei suoi ex dirigenti. 

A giugno, il pool di legali che difendono il club bianconero e l'ex dirigenza, avevano formalizzato una richiesta di patteggiamento. Gli ex dirigenti coinvolti sono Andrea Agnelli (ex Presidente della Juve), Pavel Nedved (ex vicepresidente), Fabio Paratici (ex direttore sportivo bianconero), Cesare Gabasio (General Counsel and Chief Legal Officer), Stefano Cerrato (Chief Financial Officer) e Maurizio Arrivabene (ex ad del club). 

In giornata sono così arrivate le decisioni a carico dei soggetti coinvolti nell'inchiesta.

  • LE DECISIONI

    Queste le decisioni del gup del Tribunale di Roma Anna Maria Gavoni, con le quali sono state accettate le richieste di patteggiamento fatte dai legali: per Andrea Agnelli 1 anno e 8 mesi (pena sospesa), per Pavel Nedved 1 anno e 2 mesi, per Paratici 1 anno e 6 mesi, così come per CesareGabasio, per StefanoCerrato un anno convertito in ammenda, così come per Marco Re e Stefano Bertola. Per Maurizio Arrivabene è stato infine confermato il proscioglimento.

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  • AMMENDA ALLA JUVENTUS

    Se gli ex dirigenti sono usciti dal lungo processo con una serie di patteggiamenti, anche la Juventus è stata oggetto delle decisioni finali del Gup del Tribunale romano: al club bianconero è stata infatti inflitta un'ammenda di 156750 euro.

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  • I REATI CONTESTATI

    I reati contestati alla Juventus e ai suoi ex dirigenti in merito all'inchiesta Prisma sono: manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali delle società quotate, dichiarazione fraudolenta, ostacolo agli organi di vigilanza.

  • Questo è il comunicato emesso dalla Juventus sul proprio sito ufficiale qualche ora dopo la decisione:

    "Juventus Football Club S.p.A. comunica che in data odierna il GUP del Tribunale di Roma ha accolto le istanze di applicazione della pena su richiesta di tutte le parti (imputati e PP.MM.) (ex artt. 444 e ss. c.p.p.) e ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere nei confronti di uno degli imputati. A seguito del patteggiamento la Società sarà tenuta al pagamento di una sanzione pecuniaria di Euro 157 mila”. Lo spiega la Juventus, in una nota, dopo il patteggiamento odierno nell’indagine Prisma.

    “Il patteggiamento non comporta alcuna ammissione né riconoscimento di responsabilità. La Società, pur ribadendo la correttezza del proprio operato e la fondatezza delle proprie argomentazioni difensive, ha ritenuto di accedere a tale istituto nel miglior interesse della Società stessa, dei suoi azionisti e di tutti gli stakeholders (sia appartenenti al mondo dello sport che non), ottenendo la definizione della propria posizione processuale in relazione ad un procedimento avviato nel novembre 2021 e a vicende ormai risalenti nel tempo”.

    “Le restanti istanze di patteggiamento oggetto di accoglimento prevedono, inoltre, a carico di alcune delle persone fisiche, pene non superiori a 1 anno e 8 mesi – tutte oggetto di sospensione condizionale – e, per le restanti persone fisiche, esclusivamente pene pecuniarie”.

    “La decisione del GUP del Tribunale di Roma diventerà definitiva decorso il termine di legge di 15 giorni dalla data di comunicazione alla Procura Generale”.

    “La Società informa altresì che in tale contesto, alla data odierna, sono stati definiti accordi transattivi con alcune parti civili costituitesi nel procedimento penale tra le quali Consob, le Associazioni dei Consumatori nonché circa un terzo delle altre parti civili”.

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  • LE PAROLE DI AGNELLI

    Questo è stato invece il commento, via social, di Agnelli sulla vicenda:

    "Ribadisco oggi il profondo rispetto per le Autorità competenti chiamate a valutare il mio operato, nella piena consapevolezza che le inchieste sportive e penali costituiscono sul piano personale, un capitolo molto gravoso, ma anche un utile spunto di analisi per il futuro. La decisione di avanzare la richiesta di applicazione della pena, sospesa, priva di effetti civili e di sanzioni accessorie, senza riconoscimento di responsabilità, quindi coerente con la mia posizione di innocenza, è stata indubbiamente molto sofferta. Dopo aver a lungo riflettuto, sono però convinto che rappresenti la scelta più opportuna, considerando che questo procedimento penale, avviato ormai quasi quattro anni fa, si trova ancora nella fase iniziale dell’udienza preliminare e l’alternativa sarebbe stata un limbo destinato a trascinarsi ancora per moltissimo tempo. Avendone quindi oggi l’opportunità, ritengo giusto porre fine a questo lungo periodo nel pieno rispetto delle procedure.

    Il mio amore per la Juventus resta totale e immutato, così come il mio legame con l’Italia e, in particolare, con Torino, la mia città.

    Il mio impegno di investitore sul tema della transizione energetica prosegue grazie allo sviluppo del FIEE, Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica, che opera da quasi dieci anni, sotto la guida di un management esperto.

    Con passione continuerò, inoltre, a dedicarmi al ruolo di Presidente dell’IRCCS Istituto di Candiolo - Fondazione Piemontese per l’Oncologia, un incarico che ricopro dal 2017 e che mi rende orgoglioso, grazie al lavoro di medici ericercatori eccezionali che quotidianamente affrontano la lotta contro il cancro, fornendo al contempo le cure per oltre trentacinquemila pazienti all’anno.

    Infine, da oltre due anni ormai vivo ad Amsterdam città nella quale, con la mia famiglia, abbiamo scelto di stabilirci e dalla quale costruirò i miei progetti futuri".