Fassone Mirabelli - Milan

Milan verso l'esclusione dall'Europa: oggi la sentenza?

I margini sono davvero pochi, l'esclusione dalle coppe europee per il Milan da ieri è molto più di una concreta possibilità. Ad ammetterlo, dopo l'enesimo esame sostenuto davanti all'UEFA, è stato Marco Fassone che ha fatto capire come le speranze di evitare la pena più dura siano davvero poche.

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"Confesso, non siamo ottimisti. Quello che noi chiediamo è che il club sia valutato in coerenza con le decisioni che sono state prese per altre società negli anni del Financial Fair Play", sottolinea il dirigente rossonero a 'La Gazzetta dello Sport' in attesa della sentenza che potrebbe arrivare già oggi o al massimo entro lunedì.

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La sensazione però è che l'UEFA manterrà la linea dura sul caso Milan anche perchè il club non è riuscito a fare chiarezza sulla solidità finanziaria di Li Yonghong, nè ha dato certezze riguardo al rifinanziamento del debito nonostante Elliott stessa abbia garantito di essere pronta a intervenire.

Ipotesi questa addirittura molto probabile in base a quanto scrive 'Il Corriere della Sera', secondo cui Li Yonghong potrebbe non versare l'aumento di capitale da 32 milioni di euro costringendo così il fondo americano a sostituirlo.

Ecco perché, oltre all'ormai quasi certa esclusione dall'Europa League, secondo 'La Gazzetta dello Sport' il Milan rischierebbe anche altre pene accessorie tra cui una multa e una condizione chiara per il rientro nelle coppe dal prossimo anno.

Se la mano pesante dell'UEFA fosse confermata comunque il Milan è già pronto a fare ricorso al TAS di Losanna dove i vertici del club sperano di presentarsi con il nome del nuovo socio di minoranza, condizione questa quasi fondamentale per ottenere la revisione della pena.

"Non posso dire o meno se c’è stata una accelerazione perché sono fatti che riguardano l’azionista", ha spiegato Fassone al riguardo ma non è un mistero che Mister Li abbia in mano alcune offerte che potrebbero fare al caso suo e soprattutto del Milan. Adesso però bisogna fare presto, anzi prestissimo. L'Europa non aspetta.

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