Avrebbe compiuto 75 anni il prossimo febbraio, Colin Bell. Un fulmine a ciel sereno ha però devastato il martedì dei tifosi del Manchester City e della Nazionale inglese, nonchè tutti gli ammiratori della leggenda che ha legato la sua carriera ai Citizens negli anni '60.
Bell si è spento a 74 anni dopo una lunga malattia proprio a Manchester, città che l'aveva accolto nel 1966: da lì la sua vita calcistica è trascorsa senza più cambiare squadra, fino alle scarpette al chiodo appese nel 1973, dopo aver vinto tutto con il City.
Per le nuove generazioni il nome di Bell è legato alla tribuna che il Manchester City gli ha dedicato all'Etihad Stadium, ma il suo nome era presente anche nel vecchio impianto di Maine Road. Distrutto ovviamente il club con cui ha giocato per dodici stagioni.
Centrocampista goleador, tanto da essere all'ottavo posto tra i più prolifici di sempre del Manchester City, ha chiuso la sua carriera con i Citizens con il bottino di 117 reti. In Nazionale invece, il suo massimo risultato è stato il terzo posto all'Europeo 1968, l'ultimo vinto dalla Nazionale azzurra.
Bell aveva iniziato la sua carriera al Bury a inizio anni '60, prima di approdare ad un Manchester City allora vincente, prima di decenni di delusioni. Ora il club è tra i più importanti al mondo, pronto a ricordarlo:
Sul web si sono moltiplicati i messaggi di cordoglio da parte dei giocatori del City, dei tifosi e di chiunque abbia avuto modo di ascoltare le sue gesta nel corso degli anni: minuto di silenzio nella prossima gara del club di Manchester, guarda caso proprio il Derby contro lo United, in League Cup. United che ha di fatto immediatamente ricordato su twitter il vecchio rivale, con somma tristezza."Lascia la moglie Marie, i figli Jon e Dawn e i nipoti Luke, Mark, Isla e Jack. Sarà sempre ricordato come uno dei più grandi da tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Senza gli infortuni avrebbe vinto molto di più".
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