Giovanni Malagò 2019Getty Images

Malagò sui buu razzisti dei tifosi: "Più sbagliato simulare per un rigore"

Il razzismo nel calcio italiano, rappresenta un tema di stretta quanto sconfortante attualità. I casi Lukaku e Dalbert, in tal senso hanno fatto da cornice ad un triste avvio di stagione legato ad un fenomeno che si fatica a contrastare.

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Riguardo la questione, a 'Radio 24' il presidente del CONI Giovanni Malagò ha detto la sua tracciando un parallelismo con quanto accade sul prato verde.

"E' sbagliato quello che fa 'buu' a un giocatore di colore, ma è ancora più sbagliato quello che si lascia cascare in area ed è contento di prendere il rigore o magari che l'arbitro non va a vedere il VAR".

"Se anche Antonio Conte, tornato dall'esperienza in Inghilterra, ha trovato le cose peggiorate, c'è molto riflettere. Ho molto apprezzato il ministro Spadafora perché ha subito aggredito l'argomento".

Malagò, inoltre, ha parlato anche del tema legato alla violenza negli stadi invocando il pugno duro.

"Molte nazioni erano messe peggio di noi e invece sono intervenute in modo concreto. Io ho partecipato a tantissimi incontri nel corso degli anni, tavoli tecnici presieduti dagli incaricati alla pubblica sicurezza, e ho sempre sostenuto una tesi: non può che esserci una certezza delle pena, con tolleranza zero, perché qualsiasi ragionamento fatto all'acqua di rose non è servito a debellare questo problema".

"La responsabilità oggettiva? È un pilastro della giustizia sportiva e non solo del nostro Paese. Qualcuno deve essere garante, altrimenti nessuno paga perché non c'è il colpevole. Ho sempre avuto il coraggio di sostenere che questa cosa non è giusta, questo assioma va rivisto, ma al tempo stesso penso che, se i club non vengono messi nelle condizioni di individuare i responsabili con strutture all'avanguardia, è tutto molto complicato".

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