Perché Cristante non è stato squalificato per la bestemmia: cosa dice il protocollo

Al minuto 74 di Roma-Juventus, le telecamere di DAZN inquadrano Cristante che sembra, effettivamente, proferire una bestemmia dopo la giocata di Tammy Abraham che, marcato da Adrien Rabiot e Bremer, preferisce non scaricare palla e tentare il dribbling, perdendo la sfera.

Il Giudice Sportivo, però, ha deciso di non squalificare Cristante per la presunta bestemmia: il perché è da ravvisare nell'assenza di un audio che renda inequivocabile la frase.

Dal punto di vista delle immagini sì, è vero, sembra proferire un'imprecazione, ma la motivazione appena scritta ha evitato la squalifica.

L'articolo 37 del Codice di Giustizia sportiva recita che: "In caso di utilizzo di espressione blasfema, in occasione o durante la gara, è inflitta:
a) ai calciatori e ai tecnici, la sanzione minima della squalifica di una giornata;
b) agli altri soggetti ammessi, ai sensi della normativa federale, nel recinto di gioco, la sanzione della inibizione".

Tuttavia, in termini di protocollo, per far sì che la bestemmia sia inequivocabile serve anche un audio a supporto delle immagini, altrimenti non chiarificatrici di alcune sfumature linguistiche (e di termini, proprio intesi nell'utilizzo di una singola consonante).