TONI INTERVISTA RIBERY. Basterebbe il titolo. Basterebbero tre parole così per bussare, entrare, sedersi e goderseli. Toni e Ribery, “Luca e Frank”, “Frate e Mon Frere” ancora meglio. Bucano le sovrastrutture e vivono la loro intesa, intesa come una risata continua. Sono l’amicizia che sa improvvisare, in un mondo in cui, parola loro, i contatti dopo un po’ si perdono.
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TONI INTERVISTA RIBERY è un incontro tra due che, quando si incontrano, si abbracciano da fratelli. Noi di DAZN abbiamo posto la base, il resto è tutto loro. “Buona la prima”, così come viene, camera accesa o spenta è un dettaglio. Ecco perché Toni può permettersi all’improvviso di chiedergli quando pensa di smettere, ché giovane non lo è più. Ecco perché Toni può essere geloso di un’accoglienza che, come a Frank, Firenze non ha riservato a nessuno.
“Il tempo passa eh”. “Quasi 13 anni dai tempi del Bayern”. “Il tempo passa troppo veloce frate”. Si guardano, ridono, vanno oltre difficoltà linguistiche che allontanerebbero, terrebbero a distanza molti, ma non loro.
“Dialetto modenese io, francese strano lui, di tedesco non capivamo nessuno, parlavo solo con lui”. Hanno cominciato così, dopo essersi scontrati in finale a Berlino, si sono incrociati al Bayern, quando Luca era l’uomo dei 31 goal in A con la Fiorentina e Frank la rivelazione del Mondiale tedesco. Uno in giacca e gel in testa, l’altro con una felpa e poi “cos’era? Una cravatta Frank? Non si capisce mica”.
Uno di fronte all’altro, ridendo, prendendosi in giro, parlano di Montella, Heynckes, Chiesa e Castrovilli, di ”purtroppo Van Gaal”, della “bastardata” del Pallone d’oro e ovviamente del 2006, che sul goal di Materazzi lui era troppo basso per respingerla sulla linea.
Ti contagiano, tanto che questo pezzo in fondo potrebbe dire anche di più del loro incontro, ma questa volta mi ispiro a loro: BUONA LA PRIMA MON FRERE.
L'intervista di Luca Toni a Franck Ribery sarà disponibile in versione integrale da lunedì mattina su DAZN.