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InfantinoGetty Images
Andrea Ajello

Mondiali giocati solo d'inverno, la FIFA ci pensa: "L'esperimento ha avuto successo"

Gianni Infantino apre alla possibilità di disputare i Mondiali di calcio sempre in inverno: "Riflettiamoci".

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Ormai non mancano le novità nel mondo del calcio, dal nuovo formato della Champions League al Mondiale per Club che ci è appena stato negli Stati Uniti. E l'ultima idea potrebbe portare a disputare il Mondiale di calcio sempre in inverno. 

Il precedente c'è e riguarda proprio l'ultima edizione, giocata in Qatar tra novembre e dicembre. Gianni Infantino, è intervenuto all’assemblea dell’EFC ed ha anche parlato di questa possibilità. 

Ovviamente non accadrebbe subito visto che sono già stati programmati i prossimi Mondiali ma in futuro non è da scartare che si arrivi a questa situazione. 

  • "A LUGLIO FA MOLTO CALDO"

    "Sembra abbastanza ovvio per i Mondiali, certi tornei non si possono giocare in estate in alcune località, quindi dovremo cambiare il calendario.  Ne stiamo parlando, ma non solo per il Mondiale che si svolgerà tra nove anni in Arabia Saudita. La riflessione deve essere generale. A luglio fa molto caldo per giocare anche in alcuni Paesi europei, quindi forse dobbiamo riflettere su questo. Ma dobbiamo avere la mente aperta".

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  • IL PRECEDENTE DI "SUCCESSO"

    Non sarebbe la prima volta comunque visto che proprio l'ultima Coppa del Mondo è stata giocata in inverno, in Qatar. "È stato un esperimento che ha avuto successo" ha detto a proposito Gianni Infantino, che pensa quindi di poterlo ripetere in futuro. 

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  • AL KHELAIFI: "NESSUNA PAURA DEL CAMBIAMENTO"

    Tema affrontato anche  dal presidente dell’EFC, e numero uno del Paris Saint-Germain, Nasser Al Khelaifi:"Da una parte è giusto che non si debba avere paura di affrontare un cambiamento, dall’altra bisogna chiedersi sia veramente migliorativa. Difficile dire oggi quale sia l’opzione migliore, ma sicuramente valuteremo tutto e cercheremo di capire quali siano le opzioni migliori. Dobbiamo anche parlare con gli allenatori e con i giocatori, perché sono loro che lavorano quotidianamente".