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Sergio Conceicao LazioGetty Images

La carriera di Sergio Conceicao: lo Scudetto con la Lazio, Parma, Inter e i trionfi col Porto

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Oltre 20 anni fa la Lazio celebrava la vittoria dello Scudetto. Di quella squadra, guidata da Sven Goran Eriksson, molti sono diventati allenatori di fama mondiale, da Mancini a Simeone, passando per altri con carriere ben avviate, come Simone Inzaghi. O Sergio Conceição.

L'ex esterno destro sarà il prossimo allenatore del Milan dopo gli anni d'oro vissuti alla guida del Porto, dove ha ottenuto risultati importanti e traguardi di prestigio. Come era riuscito a fare in campo, soprattutto in biancoceleste, strappando il titolo alla Juve all'ultimo respiro nel 1999/2000. La stessa Juve che da allenatore ha eliminato agli ottavi di Champions nel 2021.

  • LA CARRIERA DA GIOCATORE: GLI INIZI AL PORTO

    Sergio Conceição entra a far parte delle giovanili del Porto a 17 anni, nel 1991, rimanendoci per due anni: dopo le esperienze con Penafiel, Leça e Felgueiras, torna alla casa madre nel 1996, stavolta da protagonista. Con i 'Dragoes' vince due campionati portoghesi, una Supercoppa e una Coppa di Portogallo in due anni, attirandosi l'interesse delle big d'Europa.

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  • Sergio Conceicao LazioGetty

    L'APPRODO ALLA LAZIO

    Ad aggiudicarselo è la Lazio nell'estate del 1998, quando l'allora presidente Sergio Cragnotti paga 15 miliardi di lire sbaragliando la concorrenza. In biancoceleste Conceição si rivela uno dei punti di forza nel ruolo di ala destra: subito in goal all'esordio in Supercoppa Italiana nel 2-1 rifilato alla Juventus mentre, in campionato, arriva uno scottante secondo posto dopo la rimonta vincente del Milan. L'annata si conclude con la vittoria della Coppa delle coppe e della Supercoppa Europea ai danni del Manchester United.

    Molto meglio la seconda stagione: c'è la conquista dello Scudetto e della Coppa Italia, in Champions League il cammino della Lazio si arresta ai quarti di finale contro il Valencia finalista di quell'edizione.

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  • I DERBY CON LA ROMA: BILANCIO NEGATIVO

    In due riprese alla Lazio, sono cinque i derby giocati contro la Roma: il primo è il pirotecnico 3-3 del 29 novembre 1998, mentre nel secondo arriva un ko per 3-1. La stagione seguente si apre con una sconfitta ancor più pesante (4-1), mentre la penultima stracittadina resta anche l'unica vittoria di Conceiçao (2-1) in piena volata per lo Scudetto. Nel 2003/2004 arriva un'altra delusione, un 2-0 che rende il suo bilancio altamente negativo.

  • Sergio Conceicao ParmaGetty Images

    L'ESPERIENZA AL PARMA

    L'estate del 2000 è quella del trasferimento all'ambizioso Parma di Calisto Tanzi, nell'operazione Crespo: trenta i miliardi necessari per strapparlo alla Lazio, il doppio rispetto a quanto speso in precedenza dai biancocelesti. In gialloblù, Conceição non conquista alcun trofeo ma si conferma come uno dei laterali più forti della Serie A e non solo: sette le reti in trentasei presenze stagionali.

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  • LA CHIAMATA DELL'INTER

    Un solo anno al Parma, prima dell'approdo all'Inter di Massimo Moratti: con Hector Cuper in panchina si conferma come uno dei titolari inamovibili dell'undici nerazzurro, seppur siano pochi i goal (tre in sessantacinque presenze) e le gioie ottenute sul campo in due stagioni.

  • IL RITORNO ALLA LAZIO E LA FINE DELLA CARRIERA

    Nell'agosto 2003 torna alla Lazio dove fa in tempo a vincere un'altra Coppa Italia e a perdere il terzo derby. Appena sei mesi e c'è un altro ritorno: quello al Porto dove termina la stagione (vincendo il campionato) prima del passaggio allo Standard Liegi. In Belgio resta tre anni, aggiudicandosi nel 2005 il premio come miglior calciatore della Jupiler League e finendo al centro di un caso per un'aggressione a un arbitro e una lunga squalifica. Gli ultimi anni vedono Conceição tentare l'esperienza in Kuwait all'Al-Qadisiya e in Grecia al PAOK, dove chiude la carriera da giocatore nel 2010.

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  • LA NAZIONALE

    Conceição ha collezionato 56 presenze e 12 reti con la maglia del Portogallo, partecipando ad Euro 2000 (eliminazione in semifinale) e ai Mondiali del 2002 (eliminazione al primo turno).

  • LA CARRIERA DA ALLENATORE: GLI INIZI

    L'esordio su una panchina Conceição lo fa nel gennaio 2012 all'Olhanense, dopo aver fatto da vice al PAOK, quella che è stata l'ultima sua squadra a livello di club: da subentrato, ottiene un ottimo ottavo posto, salvo poi dimettersi la stagione successiva. Ad aprile 2013 firma con l'Academica di Coimbra, il club della sua città natale. Il miglior risultato è la nona piazza della stagione 2013/2014. L'annata seguente è exploit al Braga: quarto posto che gli vale la chiamata di un altro club ambizioso, il Vitoria Guimaraes.

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  • NANTES, LA SVOLTA E L'ADDIO

    L’esperienza che dà la svolta alla sua carriera di allenatore arriva in Francia, sulla panchina del Nantes. Viene chiamato per sostituire René Girard, esonerato dopo 16 giornate. In 22 partite totalizza 38 punti: porta la squadra dal penultimo posto in classifica al settimo, sfiorando anche l’accesso all’Europa. Grazie a lui si impongono diversi giocatori che oggi sono arrivati in club importanti: Harit (Schalke), Dubois (Lione) e Diego Carlos (Siviglia) ne sono esempi.

    I risultati gli valgono anche un rinnovo contrattuale di tre anni, ma in estate arriva la chiamata del Porto: a poche settimane dalla firma sul nuovo accordo col Nantes, Conceiçao decide di tornare in terra lusitana, spiazzando tutti.

  • Sergio Conceicao PortoAA

    PORTO, ATTO TERZO

    Nel 2017 diventa l'allenatore del Porto dove torna per la terza volta, comprese quelle da giocatore. La prima stagione è subito vincente: vittoria in campionato con 88 punti sui 102 disponibili e conquista della Supercoppa portoghese. In Champions arriva l'eliminazione contro il Liverpool agli ottavi. 

    La seconda stagione non porta al titolo, ma a un grande percorso in Champions League: la squadra arriva fino ai quarti di finale, dove viene eliminata soltanto dal Liverpool, futuro campione d'Europa. Agli ottavi aveva eliminato la Roma, prendendosi una piccola rivincita per le tante sconfitte nei derby.

    Nel 2019/2020 mette nuovamente le mani sulla Primeira Liga, perde in finale la Coppa nazionale per mano del Benfica e in Europa è protagonista di un cammino deludente.

    L'annata 2020/2021 vede Conceicao e il suo Porto secondi in campionato alle spalle dello Sporting e semifinalisti della Taca de Portugal (eliminato dal 'suo' Braga). A dicembre, invece, trionfo in Supercoppa del Portogallo sui rivali del Benfica. In Champions League, il Porto ha firmato l'impresa eliminando la Juventus di Cristiano Ronaldo agli ottavi di finale, prima di arrendersi ai quarti contro il Chelsea.

    La 2021/22 ha visto i Dragoni dominare la scena in patria conquistando campionato e Taca de Portugal. In Champions, invece, i lusitani hanno chiuso la fase a gironi al terzo posto retrocedendo in Europa League, competizione nella quale il percorso si è interrotto agli ottavi contro il Lione.

    Nelle due successive annate altri 'tituli' messi in bacheca: due coppe nazionali, un'altra supercoppa di Portogallo e una coppa di lega.

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  • VILLAS-BOAS PRESIDENTE E DIVORZIO

    Il matrimonio in panchina coi Dragoes si esaurisce in maniera inattesa: dopo aver rinnovato il contratto fino al 2028 la scorsa primavera, a giugno si giunge alla risoluzione (senza l'indennizzo da 10-14 milioni precedentemente pattuito) in seguito all'elezione di André Villas-Boas quale nuovo presidente del Porto.

    L'ex tecnico del Chelsea sceglie di affidare la panchina a Vitor Bruno, ironia della sorte assistente di Conceicao: quest'ultimo, sentendosi 'tradito' dal suo fedelissimo, ha annunciato il divorzio con un lungo comunicato dai toni tutt'altro che distensivi.

    "Oggi ho annunciato la risoluzione del contratto firmato con il Porto il 25 aprile di quest'anno, alle condizioni sempre annunciate. Si è concluso con successo un periodo di 7 anni e 11 titoli, di grandi traguardi sportivi nella vita del nostro club.

    Gli eventi recenti, vale a dire la violazione della fiducia da parte di un membro del mio staff tecnico, l'interferenza nella sua integrità e coesione a mia insaputa, mi lasciano esausto e disilluso. Io sono sempre stato guidato dalla franchezza e dalla lealtà.

    Presto renderò tutto pubblico e dirò la verità dei fatti, compresi i seguenti punti:

    Il rinnovo del 25 aprile, in cui ho voluto inserire la clausola che ora mi permette di lasciare il Porto, senza alcun costo per il club. Questo è l'impegno che ho preso con il presidente Jorge Nuno Pinto da Costa, ma soprattutto con i soci del Futebol Clube do Porto;

    Il rinnovo con il restante staff tecnica, che è già stato da loro commentato e che ha seguito le tempistiche comuni di questi processi;

    Il ritardo di questo processo, che si è scontrato con la riluttanza a mettere in pratica, ciò che ha mantenuto per anni il club all'apice del calcio portoghese, un discorso di integrità e trasparenza legittimato dai soci;

    È sempre stata la fedeltà a questo club a trattenermi qui. È anche per questa stessa lealtà verso le persone che sono qui con me da oltre 30 anni, e verso i membri del Porto, che oggi faccio questo passo.

    Non sarà una violazione dei valori e un tradimento da parte degli altri che mi farà mettere in dubbio i miei valori e la mia parola. Come avevo promesso, lascio il Porto con la stessa dignità con cui sono entrato. Non sono venuto qui per soldi, e non è per il denaro il motivo per cui voglio andarmene.

    Parto con il senso del dovere compiuto. Sono 17 i titoli che lascio come contributo, dal campionato nazionale juniores del 1991/92, all'ultima Coppa del Portogallo.

    Ringrazio ognuno dei nostri tifosi per il sostegno che ho sentito da quando avevo 16 anni, quando mio padre mi lasciò sulla porta dell'Estádio das Antas.

    Grazie anche al mio staff tecnico, tutto lo staff di supporto di Olival e Dragão. A tutti i giocatori che ci hanno permesso di festeggiare tanti titoli in questi 7 anni.

    E soprattutto alla mia famiglia, che mi ha aiutato a sopportare il peso di essere l'allenatore del Porto negli ultimi 7 anni.

    Per sempre, uno di voi.

    Sergio Conceiçao".

  • ADESSO IL MILAN

    Qualche mese ai box, ora il ritorno in pista: sì al Milan, che ha scelto lui per rimpiazzare Paulo Fonseca dopo l'1-1 con la Roma e far scrivere all'ex ala una nuova pagina del libro che racconta una carriera per nulla banale.

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