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Francesco Camarda MilanGetty

Perché Camarda non gioca in prima squadra nel Milan: quanto il paragone con Yamal è un rischio

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Chi vuol essere Lamine Yamal. O, se volete, tradotto: "L'inarrestabile 'fomo' nel trovare, a tutti i costi, in casa nostra un talento da paragonare a chi talento, in realtà, non è". Perché va fatta una precisazione, prima di qualsiasi tipo di discorso: la continua ricerca di un giocatore come lo spagnolo è una sconfitta annunciata. Lo ribadiamo, con decisione: Lamine Yamal non è un talento. Lamine Yamal è un fenomeno. Forse, ma il tempo ce lo dirà, un extraterrestre.

Capirete bene il motivo per cui far partire il solito processo ai settori giovanili, e alla qualità dei giovani italiani, prendendo come spunto l'esterno del Barcellona sia un handicap, se si vuole davvero riuscire a raggiungere dei risultati concreti in chiave scouting.

Riformuliamo, dunque, le premesse: l'Italia, all'indomani degli Europei tedeschi, deve sì ripartire dalla ricerca dei talenti, ma senza ambire a trovarne uno paragonabile a chi va fuori dall'ordinario. E, in questo senso, la qualità Azzurra non manca. Il primo nome che è venuto in mente a tutti, ovviamente, è quello di Francesco Camarda.

Un giocatore che sembra effettivamente destinato a scrivere pagine importanti del calcio italiano, ma allo stesso tempo, proprio nell'estate della consacrazione di Yamal, al centro di un dibattito sulle strategie del Milan, proprietario del suo cartellino. "Perché Camarda non gioca in prima squadra e, al contrario, giocherà al Milan futuro?". Proviamo a ragionarci.

  • PRIMO STEP: IL CONTRATTO DA PROFESSIONISTA

    In questa storia, ovviamente, non può non essere citata la volontà concreta del Milan di voler puntare su Francresco Camarda anche per il futuro: prova ne è il primo contratto da professionista che il giovane attaccante rossonero ha sottoscritto.

    Uno step fondamentale che "blinda", in un certo senso, il talento "Made in Milanello" e lo protegge dalle sirene di chi, soprattutto a Manchester (si parlava sia di City che di United), avrebbe voluto farci più di un pensierino.

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  • PERCHÈ CAMARDA AL MILAN FUTURO: LA VERSIONE DI IBRAHIMOVIC

    Come si evince dal post del Milan, Francesco Camarda non solo ha firmato il primo contratto da professionista, ma farà parte del progetto del Milan Futuro che, dalla stagione 2024/25, parteciperà al campionato di Serie C.

    A motivare questa scelta, che ha aperto il dibattito sul conto del giovane attaccante, Zlatan Ibrahimovic in conferenza stampa poche settimane fa.

    "Se era pronto era il nostro numero nove oggi. Noi ci crediamo tanto in Camarda, però dobbiamo proteggerlo e dobbiamo dare un po’ di realtà. Un sogno è una cosa, ma Camarda deve fare tutto per entrare in prima squadra, ma concentrandosi più sulla crescita".

    Quanto affermato dallo svedese consegna uno spunto importante per comprendere le strategie rossonere: se lo dice Ibra, che è "dentro", un motivo ci sarà. Senza voler fare "gli struzzi", procedendo solo "per logica". Nessun club consapevole di avere tra le mani un gran talento non decide di portarlo in prima squadra, se pronto. Evidentemente Camarda, che un gran talento sembra esserlo, semplicemente non è pronto.

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  • CAMARDA E IL PARAGONE CON YAMAL

    L'altro punto che non può essere trascurato, nel dibattito relativo a Francesco Camarda, come anticipato è il paragone con Lamine Yamal. Ecco, non ha molto senso, se non per una questione prettamente anagrafica.

    Perché al di là del fatto che si può certamente dire che, all'età di Camarda, Yamal aveva già un ruolo importante nel Barcellona, non si può trascurare la componente legata al ruolo. Sì, insomma: i loro sono ruoli completamente diversi, e da essi dipende tutta la differenza che intercorre tra le strategie dei blaugrana e dei rossoneri.

    Posto che, come detto, di Yamal si parlerà a lungo come possibile miglior giocatore al mondo, in futuro, si tratta pur sempre di un esterno offensivo: la sua corporatura, i suoi guizzi, le qualità nel dribbling sono effettivamente tutti aspetti che riguardano la sua posizione in campo. Ha tutto, in definitiva, al momento per diventare quel che deve essere.

    Per Camarda il discorso è diverso. Camarda è un centravanti: nasce per fare il centravanti, deve essere un centravanti. Poi, ovviamente, declinato nelle diverse forme in cui quel ruolo si sviluppa: più o meno mobile, da area di rigore o di manovra. Per far quello ha bisogno di qualcosa che, al momento, non ha: l'esperienza con i grandi.

  • L'ESPERIENZA VIEN GIOCANDO?

    E qui, direte voi, "l'esperienza viene giocando". Ma se sbaglia due o tre partite? Se viene "mangiato" da difensori che, inevitabilmente, hanno il doppio della sua stazza? Che succede?

    In questo senso va letta la scelta di farlo giocare in Serie C, contro giocatori anche "sporchi", ma fisicati, e non i pari età (che, poi, così non è visto che Camarda ha bruciato le tappe, giocando sempre con i più grandi) ai quali è abituato.

    C'è un immagine, in particolare, che aiuta a comprendere questo discorso: contro il Frosinone, alla sua seconda partita in Serie A, Stefano Pioli lo inserisce in un momento in cui gli spazi sono effettivamente aperti e gli capita, nel finale (al 93'), la possibilità di andare in profondità e involarsi in porta.

    Cosa che non avviene perché, pur in vantaggio, Camarda non regge il confronto fisico con Caleb Okoli che ci mette poco, pochissimo a far capire a tutti che c'è ancora tanto lavoro, soprattutto fisico da fare.

    Qualcuno tira fuori il paragone con Patrick Cutrone, dimenticando non solo che l'attuale attaccante del Como al momento della prima stagione in prima squadra avesse diciannove anni, tre in più di Camarda, ma che avesse pure un altro fisico rispetto al giovane attaccante Azzurro. Che non è Yamal, per diversi motivi, e che va al Milan Futuro proprio perchè c'è un progetto sul suo conto. L'impazienza è dovuta al suo talento, ed è comprensibile, ma serve anche lucidità.

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