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Danilo RaspadoriGetty Images

Danilo al Napoli, Raspadori alla Juventus: a chi conviene di più il possibile scambio di mercato?

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Gennaio si avvicina, e con esso la possibile soluzione di alcuni problemi. Per tutti. E anche per la Juventus, che di problemi, in questo tormentato e per nulla lineare avvio di stagione, ne ha dovuti affrontare già parecchi.

Uno di questi è l'assenza di un vero e proprio vice Vlahovic. Che in realtà nella rosa bianconera è presente, ma come noto è come se non ci fosse: Arek Milik si è fatto male prima degli Europei e ha saltato non solo la competizione tedesca, ma anche il precampionato con la Juve e la prima parte della stagione. Il suo rientro in campo, apparentemente vicino, non si è ancora verificato. Tipo "Aspettando Godot".


E così, nonostante le continue smentite di Giuntoli, la Juventus si sta guardando attorno. Come ribadisce Tuttosport nella propria edizione odierna, il nome che continua a circolare negli ambienti bianconeri è quello di Giacomo Raspadori. Che non è un centravanti, ma che sa farlo, nonostante - e questo è piuttosto evidente, nonostante i quadricipiti possano suggerire altro - non abbia le caratteristiche di un Vlahovic.

Juve e Napoli potrebbero così affidarsi a uno scambio per portare Raspadori sotto la Mole: il nome che non passa di moda è quello di Danilo. Come svela il quotidiano, "ci sono state chiacchierate tra la società partenopea e l'entourage del calciatore", anche se quest'ultimo vorrebbe rimanere a Torino fino a giugno.

  • PERCHÉ LA JUVENTUS VUOLE RASPADORI

    Il senso di tutto questo lo abbiamo già accennato: la Juventus, al momento, ha una carenza paurosa di attaccanti veri. Tanto che Vlahovic fin qui ha dovuto giocare praticamente sempre: anche in Coppa Italia contro il Cagliari, partita nella quale è peraltro andato a segno facendo la pace con l'Allianz Stadium dopo l'episodio col Venezia.

    Raspadori è completamente diverso da Vlahovic. Non è nemmeno una prima punta, a dirla tutta. Ma sa farlo, all'occorrenza: lì lo abbiamo visto sia al Napoli che in Nazionale. E del resto è proprio questo il profilo che la Juve sembra andar cercando: quello di un elemento mobile, capace di aprire gli spazi ai compagni, un 10 travestito da 9. Il quale, attenzione, potrebbe pure fare il... 10 vero alle spalle del serbo: posizione in cui Koopmeiners, fin qui, ha deluso le aspettative.

    Lo spazio per Raspadori, al Napoli, non c'è: Conte si è affidato ai suoi 11 e difficilmente si lascia tentare dal cambiamento, visto pure come il Napoli non giochi in Europa e sia già stato eliminato dalla Coppa Italia. Jack con il nuovo allenatore ha fatto praticamente la mezzala, anche se offensiva: non è andata bene. A Torino, paradossalmente ma non troppo, "rischierebbe" di essere preso maggiormente in considerazione.

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  • A COSA SERVE DANILO AL NAPOLI

    Anche il nome di Danilo, evidentemente, ha un senso ben preciso per il Napoli. Il brasiliano era già stato accostato qualche tempo fa agli azzurri nell'ottica dell'irrobustimento di una difesa che dietro a Rrahmani e Buongiorno non dà sicurezze. E ora che l'ex granata si è fatto male e ne avrà per qualche settimana, prendere un altro centrale di livello è diventata quasi un'impellenza.

    Danilo, poi, sa destreggiarsi in diversi ruoli. Anche quello del terzino sinistro, in cui ha fatto benissimo contro il Manchester City. Con Allegri ha giostrato in una difesa a tre, mentre Motta ha faticato a "vederlo" nelle proprie rotazioni e le prestazioni stagionali a volte insufficienti del brasiliano hanno fatto il resto. Anche per questo lo scenario di una cessione, che si tratti di gennaio o di giugno, ha iniziato a prendere concretamente piede.

    Come lo utilizzerebbe Conte? Magari da centrale in coppia con Rrahmani. Oppure da terzino (destro), in questo caso cambiando posizione a Di Lorenzo e accentrando la posizione di quest'ultimo. Con quel plus di mentalità vincente e di esperienza che, in una squadra che sta risorgendo dalle ceneri di una stagione fallimentare, male non fa.

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  • MA ANCHE LA JUVE È CORTA IN DIFESA

    Poi, chiaro, uno va a vedere la situazione difensiva della Juventus, si accorge che sia Bremer e Cabal rimarranno lontani dai campi di gioco per diversi mesi e si pone una domanda scontata: ma perché mai i bianconeri dovrebbero privarsi di un altro elemento della retroguardia?

    Il grande punto interrogativo sulla riuscita dello scambio Raspadori-Danilo, alla fine, è proprio questo: la Juve un difensore deve prenderlo, non venderlo. Pena un'ulteriore riduzione degli effettivi a disposizione di Thiago Motta. Lo stesso Giuntoli, che ha sempre negato l'arrivo di un nuovo attaccante, ha più volte confermato a chiare lettere che alla riapertura del mercato la società si muoverà in questo senso.

    "In questo momento ci stiamo guardando intorno - diceva ad esempio un mesetto fa - il mercato di gennaio è particolare, le cose cambiano di continuo, siamo alla finestra e valutiamo, non c'è una trattativa più avanti ma i tempi sono ancora prematuri, non abbiamo affondato con nessuno. Cerchiamo un giocatore disponibile, pronto a mettersi in discussione per far parte di un gruppo come la Juve".

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  • IL CONTRATTO E LA CLAUSOLA DI DANILO

    La questione opposta, che esula dal campo ma neppure troppo, è quella del contratto di Danilo. Vincolo che andrà a scadere tra qualche mese, il 30 giugno del 2025. In pratica, se la Juve non lo cederà a gennaio - anche se non potrà incassare una cifra alta, chiaramente - lo perderà poi a parametro zero alla fine della stagione, considerato come un rinnovo sia a oggi un'opzione poco concreta.

    Occhio anche alla clausola presente nell'intesa in vigore con la Juve: il rinnovo per altri 12 mesi sarà automatico in caso di raggiungimento del 50% delle presenze stagionali più una. Come era già accaduto con Alex Sandro. In virtù di un prestigio che a Torino non è più quello di un tempo è un motivo, questo sì, per pensare a una separazione già a stagione in corso.

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  • A CHI FAREBBE PIÙ COMODO LO SCAMBIO

    Chi verrebbe avvantaggiato, dunque, dal possibile scambio di mercato? Proprio per quel che si è già scritto, è facile pensare che dal punto di vista tecnico la doppia operazione farebbe più al caso del Napoli che della Juventus.

    Raspadori alzerebbe il tasso tecnico della squadra di Motta? Sì, perché la qualità nei piedi è il suo punto di forza. Ma un giocatore che a Napoli è partito appena due volte dall'inizio in questo primo scorcio di campionato non potrebbe essere trattato come la soluzione a tutti i mali e i malanni bianconeri, solo parzialmente nascosti dal poker di Coppa Italia al Cagliari.

    Anche Danilo ha vissuto un avvio di annata complicatissimo. Ma ha esperienza da vendere e la capacità di fare le spalle grosse. Al Napoli un difensore serve più di quanto alla Juve serva un attaccante così poco prolifico, arrivato in doppia cifra solo una volta in carriera (al Sassuolo). Questione di caratteristiche, semplicemente. A meno che Motta non veda in lui un nuovo Zirkzee.

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