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Tomas Palacios gfxGOAL

Chi è Tomas Palacios, nuovo talento argentino per l'Inter: ruolo, caratteristiche, come gioca

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Già solo a guardarlo, si capisce perché l'Inter abbia scelto lui per completare la difesa: Tomas Palacios sembra la copia di Bastoni. Ovvero dell'elemento a cui andrà a coprire le spalle.

L'Inter e l'Independiente Rivadavia, la squadra dove il giovane Palacios gioca dall'inizio dell'anno e che ha appena esercitato il diritto di riscatto dal Talleres, hanno finalmente trovato l'accordo per il trasferimento in Italia di Palacios. Tutto fatto, dopo qualche ora di apprensione che aveva portato Daniel Vila, presidente dell'Independiente, a dire: "O va all'Inter o torna da noi".

6 milioni e mezzo di euro più bonus: questa è la cifra che ha convinto gli argentini a lasciar partire Palacios. Sul giocatore c'erano anche alcuni club tedeschi, come Stoccarda e Lipsia. Ma l'Inter ha superato la concorrenza e ha messo le mani su un giocatore in cui, evidentemente, crede parecchio.

  • RUOLO E CARATTERISTICHE

    Ci crede, intanto, perché l'età rientra nei parametri di Oaktree: 21 anni, peraltro compiuti solo qualche mese fa, alla fine di aprile. Se è vero che la nuova proprietà ha bocciato per questioni anagrafiche l'arrivo dello svincolato Ricardo Rodriguez, gradito a Inzaghi, ma anche quello di Mario Hermoso, tutto calza a pennello.

    Anche il ruolo è quello giusto: terzo sul centro-sinistra, ma sa giocare anche in una difesa a quattro e pure da terzino mancino. E poi c'è la questione della qualità. Che qui non manca, nonostante l'altezza da gigante di Palacios: un metro e 96 centimetri, addirittura. Più di Bastoni. Ebbene, il piede è educato: il giovanissimo Tomas sa uscire palla al piede e sventagliare per i compagni. Del resto in gioventù faceva l'attaccante, prima di arretrare la propria posizione.

    "Cerco di giocare sempre la palla, provando sempre a consegnarla pulita ai centrocampisti - si è autodescritto in un'intervista del 2022 a La Voz del Interior - E poi cerco di sfruttare la mia altezza per il gioco aereo, sia nella mia area che in quella avversaria".

    In questi giorni, poi, sta circolando in rete il video di una prodezza segnata alla fine del 2023 con la formazione riserve del Talleres, in una partita giocata contro l'Atletico Tucuman: palla condotta nei pressi della trequarti avversaria, sul centro-sinistra, e botta mancina sparata direttamente sotto l'incrocio opposto.

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  • LA CARRIERA

    A livello di prima squadra, Palacios ha indossato soltanto due maglie nel corso della propria carriera: il Talleres, che lo ha preso nelle proprie giovanili nel 2019, e l'Independiente Rivadavia. Club, quest'ultimo, che all'inizio del 2024 ha deciso di portarlo a Mendoza per regalargli un minutaggio superiore, come da sua richiesta.

    L'esordio in Primera Division di Palacios è avvenuto il 9 aprile del 2022, una ventina di giorni prima del compimento dei 19 anni. 90 minuti in campo in una partita stregata, se è vero che il Talleres ne ha prese cinque in casa contro il Defensa y Justicia. Dopo quella partita Tomas diceva: "Nervoso alla vigilia? No. Solo quando l'arbitro ha fischiato l'inizio".

    Tra quell'anno e quello successivo, con la casacca del Talleres, Palacios ha collezionato appena sette presenze complessive. Meglio è andata all'Independiente Rivadavia, dove in corso d'opera si è conquistato la titolarità e da un certo punto ha giocato quasi sempre: alla fine si è affermato come uno dei punti fermi della squadra di Martin Cicotello, subentrato a febbraio a Rodolfo De Paoli, personaggio particolare che nel corso della propria carriera ha giocato per una decina d'anni nelle serie minori italiane.

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  • L'INVESTITURA DEL PROPRIO ALLENATORE

    Proprio Cicotello è stato intervistato qualche giorno fa da Sportitalia. L'argomento della chiacchierata? Palacios, naturalmente. Uno dei suoi punti fermi, che proprio lui dal proprio arrivo in panchina ha contribuito a lanciare. Com'era facilmente intuibile, sono state parole al miele.

    "È un ragazzo con potenzialità importanti, tali da poterlo far diventare un giocatore d’élite un giorno. È un centrale che possiede un mix di fisicità e velocità. In più ha davvero ottime qualità tecniche che gli consentono di contribuire al gioco offensivo, sia impostando da dietro che uscendo direttamente palla al piede dal reparto arretrato. Anche i suoi cambi di gioco sono un fattore”.

    Sulla questione dell'ambientamento, invece:

    “Penso che si adatterebbe bene. Fra i due campionati ci sono differenze importanti, ma lui è in grado di assimilare in fretta i concetti del calcio italiano, che conosco bene. Se finisce in mano ad un allenatore che lo fa crescere, che lo accompagna, lui può affermarsi in fretta. Perché poi ha intelligenza e personalità da vendere”.

    Infine, sul paragone con Bastoni:

    "Beh, Bastoni è già un giocatore fatto, uno dei migliori. Tomas è sulla strada giusta per arrivare a quei livelli. Deve crescere sotto certi aspetti, ma lo può fare. Il suo gioco aereo è buono, ma per la sua altezza credo possa crescere ancora di più lì. Poi in certi meccanismi tattici può crescere ancora, come tanti che fanno il salto in Europa in un calcio differente”.

  • COME GIOCHERÀ PALACIOS ALL'INTER

    Palacios arriverà evidentemente all'Inter in punta di piedi. Non come elemento fatto e finito, ma come alternativa giovane e di prospettiva per colmare l'ormai celebre lacuna della rosa di Inzaghi: il vice-Bastoni.

    L'Inter giocherà un turno infrasettimanale contro una squadra di bassa classifica? Dentro Palacios. Bastoni avrà bisogno di un turno di riposo, o sarà squalificato, o infortunato? Dentro Palacios. Che però dovrà meritarsi il posto e la considerazione dell'allenatore, perché le alternative ci sono: lo spostamento di Acerbi, l'arretramento di Carlos Augusto o Dimarco.

    Il baby Tomas, intanto, si è fatto strada. Anche camminando... all'indietro, ripensando a quando d ragazzino giocava in attacco e portava il 10 sulle spalle. "Guardandomi indietro non posso crederci: giocavo al Costa Brava e oggi sto vivendo questo sogno al Talleres", diceva un paio d'anni fa. Il futuro sarà ancora più roseo.

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