100 presenze in azzurro raggiunte in una serata storica: quella in cui l’Italia è approdata tra le migliori otto d’Europa ma è solo l’ultimo dei traguardi raggiunti da Laura Giuliani.
La numero 1 della Nazionale non ha paura, nemmeno di svelare i suoi segreti, come si avventa sul pallone quando entra nella sua area di rigore. Dagli spalti infatti capita spesso di sentire il coro: “Giuliani Laura è il nostro portierone, con lei in porta non entra un pallone, ci para anche i rigori, per lei andiamo fuori”. Perchè nel corso degli anni, parata dopo parata, Laura è entrata nel cuore degli italiani.
Era il lontano 2013 quando esordiva in azzurro e pensate: in quel periodo lavorava in una fabbrica di DVD e militava nella Frauen Bundesliga, il massimo campionato tedesco, al Gütersloh. Poco dopo ha iniziato anche a lavorare in un panificio, la mattina, per allenarsi il pomeriggio. Insomma, Laura Giuliani ci insegna che con costanza e determinazione gli obiettivi possono essere raggiunti.
Un tema che spesso si affronta poco è la concentrazione dei portieri, un ruolo di solitudine in uno sport di squadra. Giuliani ha svelato di praticare yoga, chi la conosce bene racconta che ogni mattina anche adesso dal ritiro di Weggis si reca sull’erba a praticare yoga per concentrarsi al meglio. Una pratica costante che si vede anche in campo quando si dimostra sempre attenta e concentrata.
Giuliani infatti si è laureata in Scienze Motorie con una tesi in Psicologia del Calcio, nel dettaglio: “Number one: giocare con la mente” dedicata proprio all’aspetto mentale di un portiere. Nel tempo libero le piace scrive e disegnare, ma attenzione alla sua passione principale: il canto.
Nelle ultime settimane è diventato virale il video della numero 1 azzurra che in zona mista dopo il raggiungimento della semifinale canta Unwritten ai microfoni dei media presenti, più volte ha raccontato di avere questa passione e spesso in varie interviste le compagne l’hanno identificata come colei con cui andare ad un karaoke.
“E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante” aveva detto ai nostri microfoni parlando di consigli da dare alle bambine, partendo da questa frase del Piccolo Principe. Ricordando che il percorso è di ogni singolo individuo e non si deve permettere ad elementi esterni di limitare qualcosa. Esattamente come accaduto per sè stessa che giorno dopo giorno non si è mai data per vinta ed è arrivata lassù ad essere la portiera titolare della Nazionale e ad aver superato le 100 presenze, quindi entrando in maniera indelebile nella storia dell’Italia.
Tante importanti pagine di storia sono state scritte ma, per ritornare ad Unwritten, la canzone che accompagna la cavalcata delle azzurre: “The rest is still unwritten”, quindi, il resto è tutto da scrivere.
