A STORY OF EXCELLENCE:
GIANLUIGI BUFFON
IL CAPITANO DELLA RINASCITA
Per raccontare la storia di Gigi Buffon con la Juventus, e la sua
importanza, basterebbe elencare i titoli vinti dal portiere italiano con la maglia bianconera.
Ma c'è una chiave di lettura più profonda nel rapporto d'amore tra Buffon e la Vecchia Signora: c'è sempre stato un rapporto viscerale con quella divisa, dal 2001 al 2018, con l'estremo difensore che addirittura è rimasto con la squadra anche in Serie B, nel 2006, per una dimostrazione d'amore senza eguali.
E proprio su questo aneddoto, a rafforzare il suo valore, Andrea Agnelli ha legato una delle sue tante descrizioni di Gigi Buffon (i due sono anche molto amici al di fuori del calcio): “È una persona altruista, carismatica, trasparente, ambiziosa, timida, leale, è un amico ed è il capitano. È stato in paradiso ed è sceso all'inferno con noi, per poi tornare in paradiso. Noi gli saremo sempre grati”.
CLUB: Juventus
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NAZIONALE
PRESENZE: 176
Ma facciamo un passo indietro. Gigi Buffon passa dal Parma alla Juventus nell'estate del 2001, rappresentando tra l'altro l'acquisto più oneroso della storia bianconera per molti anni (circa 105 miliardi di lire): viene battuto solo nel 2016 dall'acquisto di Gonzalo Higuain dal Napoli per 90 milioni di euro. La sua storia con la Vecchia Signora comincia subito a mille all'ora: prima stagione e primo Scudetto, con il famoso 5 maggio ed il sorpasso all'Inter all'ultima giornata.
E Buffon, proprio con lo Scudetto in Italia, ha stretto un rapporto speciale, da record. Sono infatti ben nove i titoli vinti dal portiere italiano con la maglia bianconera, un primato assoluto arrivato con queste nove perle: 2001-02, 2002-03, 2011-12, 2012-13, 2013-14, 2014-15, 2015-16, 2016-17 e 2017-18. Nessuno come lui.
Ma i suoi successi con la Juventus non si limitano solo al campionato. Buffon conta nella sua bacheca anche cinque Supercoppe Italiane e quattro Coppe Italia. In tutto le partite giocate con la Juventus sono 656 in tutte le competizioni. Indimenticabile sarà però soprattutto il suo Mondiale vinto con la Nazionale Italiana nel 2006, da assoluto protagonista.
Un Mondiale vinto con Marcello Lippi in panchina. Simbolo, guarda caso, proprio della Juventus e dello spirito bianconero. Su Buffon, l'ex commissario tecnico dell'Italia si è così espresso: “Non è solo un grandissimo portiere: è un riferimento per i compagni, per la società e per i tifosi, una trasmissione di pensiero, un insieme di qualità positive che aiutano una squadra a vincere. Abbiamo vissuto momenti indimenticabili, ma a lui sono molto legato al di là del calcio, gli voglio davvero bene”.
Ma mettiamo da parte la Nazionale Italiana e torniamo a raccontare l'idillio con la Juventus. L'avventura tra Buffon e la squadra bianconera si divide in due capitoli simbolici: la prima dal 2001 al 2011, la seconda fino al 2018 (ovvero quella della rinascita e della conferma). Il punto di confine tra le due parti è la creazione dello Stadium, vero e proprio simbolo della nuova Juventus e casa calcistica di Gigi Buffon per sette anni.
“Il giorno dell'inaugurazione dello Juventus Stadium ho provato tante emozioni, tutte molto forti. Mi sono detto 'ma in che società sto giocando'. Sono riemersi pensieri che non mi toccavano da parecchio tempo. Ho risentito tutto l'orgoglio di far parte di un club con una storia unica, che fa tremare le gambe. Quella sera mi ha caricato a mille, è stata fondamentale a livello di motivazioni, è come se fossi tornato indietro nel tempo".
Sul prato dello Juventus Stadium, Buffon ha vissuto la sua seconda giovinezza e raccolto tanti titoli sotto le gestioni tecniche di Antonio Conte, prima, e Massimiliano Allegri, dopo. E proprio in questo stadio, il 19 maggio del 2018, il portiere di Carrara ha salutato il popolo bianconero dopo 17 anni trascorsi insieme, con la partita contro il Verona che resterà nel cuore di Buffon e di tutti i tifosi della Juventus, con un lungo saluto commosso durante la gara e, ovviamente, anche al termine.
A Buffon magari resterà sempre il cruccio di non aver vinto la Champions League nella sua carriera, a maggior ragione perché avrebbe potuto alzare la coppa con la sua Juventus (traguardo sfiorato a Manchester nel 2003 con la finale persa ai rigori contro il Milan, in una finalissima tutta italiana). Ma il suo valore internazionale non è stato minimamente intaccato da questo spazio vuoto all'interno della sua ricchissima bacheca.
A dimostrazione della figura che Gigi Buffon ha rappresentato, e rappresenta ancora oggi all'età di 41 anni, in giro per l'Europa, ci sono delle frasi di Iker Casillas che dipingono perfettamente il profilo dell'attuale portiere del Paris Saint-Germain.
“È un punto di riferimento per me ma anche per i portieri della mia generazione. Quando ho cominciato a giocare sognavo di diventare come lui ed ogni volta che lo affronto è sempre un piacere”, parole firmate appunto da Iker Casillas, che descrive perfettamente la figura di Buffon.
Un portiere che, oltre alle doti feline tra i pali della porta, ha sempre dato alla squadra, e quindi alla Juventus, un apporto soprattutto caratteriale e morale. Buffon è sempre stato uno dei leader della squadra bianconera, sin dalle prime partite all'età di 23 anni, fino alle ultime stagioni da senatore indiscusso dello spogliatoio. Prima senza fascia, poi con la fascia: una naturale predisposizione per la leadership che per 17 anni si è fusa alla perfezione con le caratteristiche e la storia della Juventus.
