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Il Chelsea vuole rinascere: dove può arrivare la squadra di Maresca in Premier e nelle coppe?

Il Chelsea sta provando a risalire la china dopo anni tribolati caratterizzati da massicci investimenti (specie in prospettiva) sul mercato senza grande ritorno sotto il profilo dei risultati.

Da quando è iniziata l'era Boehly i “Blues” hanno cambiato ben 5 volte allenatore: quest’anno sulla panchina del Chelsea siede l’italiano Enzo Maresca, che si è guadagnato la chiamata dopo aver riportato il Leicester City in Premier League.

Per quanto la distanza con le “big” ci sia ancora in questo inizio di stagione il club di Londra ha fatto vedere segnali positivi. Domanda sorge spontanea: dove può arrivare il Chelsea in questa stagione?

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Vincente Coppa di Lega 9.00 9.00 9.00
Vincente Conference League 2.50 2.40 2.40
Vincente FA Cup 11.00 11.00 11.00

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Squadra in crescita

Rispetto alle prime 8 giornate dello scorso anno il Chelsea ha conquistato 3 punti in più: un balzo in avanti si, non certo enorme, ma comunque da rilevare e da contestualizzare all’interno di questa prima fase del percorso stagionale dei “Blues”.

La squadra sta infatti consolidando le sue certezze di gioco sia nel modulo, un 4-2-3-1 in cui l’obiettivo è non dare troppi riferimenti alla difesa avversaria costringendola a dover inseguire, sia per quanto riguarda lo zoccolo duro dei titolari di una rosa molto (forse, troppo) profonda.

In questo momento ad emergere maggiormente, oltre a Cole Palmer, ormai a tutti gli effetti una stella del club e del calcio europeo, sono altri due giocatori del reparto avanzato: l’esterno mancino Noni Madueke, autore di 4 gol nelle prime 7 gare e l’attaccante Nicolas Jackson, al momento centravanti titolare della squadra e capace di segnare 5 reti e di mettere 3 assist a referto.

Nomi questi che si inseriscono all’interno di una rotazione offensiva profonda e qualitativa in cui rientrano anche profili di talento indiscusso come Sancho, Pedro Neto, Joao Felix, Mudryk.

Le prospettive del Chelsea

In queste prime uscite i “Blues” stanno dimostrando di essere competitivi: negli scontri sulla carta alla portata hanno quasi sempre vinto (eccezion fatta per i due pareggi contro Crystal Palace e Nottingham Forest) e nelle sfide contro City e Liverpool, perse rispettivamente 2-0 in casa alla prima e 2-1 fuori casa, non hanno comunque sfigurato. Resta comunque da migliorare la tenuta difensiva, come testimoniato dai 17 gol subiti in tutte le competizioni.

In campionato la distanza con le squadre di vertice resta ancora, come e inevitabile che sia considerando anche l'età della rosa dei “Blues”, la più bassa della Premier con 23.4 di media su tutte le formazioni schierate. In questo momento la candidatura del Chelsea per i primi 4 posti che valgono la Champions, resta però credibile.

Sul fronte europeo invece la squadra di Maresca è impegnata in Conference League competizione nella quale è la favorita a stacco con Fiorentina e Betis come principali rivali. Sulla carta la distanza tra il club di Londra e le altre squadre è importante: per questa prima fase del trofeo il Chelsea si è addirittura concesso il lusso di lasciare fuori dalla lista Cole Palmer, certamente nell’ottica di gestire al meglio le energie del giocatore.

La squadra di Maresca è decisamente la più attrezzata per la vittoria finale ma non può permettersi di prendere troppo sottogamba la Conference, competizione nella quale ha anche perso il ritorno del preliminare contro gli svizzeri del Servette. In ogni caso può togliersi grandi soddisfazioni così come potrebbe farlo anche nelle coppe nazionali.