Giovanni Carnevali

Sassuolo, Carnevali sulla Juventus: "Pensa a se stessa e fatica a legare con gli altri club"

In attesa di Sassuolo-Juventus, in scena questo pomeriggio alle 18 al Mapei Stadium, l'amministratore delegato dei neroverdi, Giovanni Carnevali, si è concesso in una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport'.

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Diversi i temi toccati dal dirigente del club emiliano, il quale si è soffermato soprattutto sull'attuale ruolo rappresentato in Italia dalla Juventus, un club che a suo avviso dovrebbe trainare l'intero movimento calcistico del belpaese e che invece fatica a dialogare con gli altri.

"La Juventus in questi anni ha fatto un salto incredibile, meritato, ma con gli altri club fatica a legare. Peccato. Per carità, è un difetto di tutti, ciascuno pensa per sé e il nostro calcio così ha perso troppo tempo, non è cresciuto. Invece io penso che la Juventus potrebbe essere la nostra locomotiva".

Un rapporto, quello con la società bianconera, che Carnevali ha imparato a sviluppare col tempo, visti i tanti affari di mercato che in questi anni si sono sviluppati sull'asse Sassuolo-Torino. Anche se l'a.d. neroverde preferisce definire il club emiliano 'il giardino d'Europa'.

"Un asse con la Juventus o con l'Inter? Il Sassuolo semmai è il giardino d'Europa. Dopo gli affari con il Chelsea (per Boga) ora abbiamo stretto un patto con il Barcellona (per Marlon) e il nostro vanto sarà quello di pescare i migliori talenti del continente".

Proprio con l'Inter il Sassuolo potrebbe però in futuro saldare i rapporti, visto il recente passaggio di Giuseppe Marotta sotto la Madonnina, anche se Carnevali ci tiene a specificare come non sia per nulla facile trattare con l'ex dirigente bianconero.

"Marotta è uno dei dirigenti più capaci, abbiamo lavorato insieme sei anni tra Monza, Ravenna e Como. Lui è stato il mio maestro, siamo amici, ma trattare con lui è impossibile. È molto rigoroso ed è difficile da smuovere quando tutela gli interessi della sua società. In occasione dei miei no per Zaza e Berardi in bianconero, lo dissi a Paratici: Fabio è più comprensivo. E non vedo nubi tra noi".

Parlando della clamorosa cessione di Kevin Prince Boateng al Barcellona nell'ultima finestra di calciomercato invernale, Carnevali si è detto soddisfatto della trattativa, utile anche a portare il marchio Sassuolo nel mondo.

"Meritava di giocarsi la chance del Barça. Ed è un vanto anche per noi: in Catalogna prima mica sapevano dov’è Sassuolo...".

Il grande sogno di Carnevali però è quello di attirare sempre più gente nel progetto Sassuolo. Un obiettivo per il quale il dirigente neroverde sta lavorando con forza da anni.

"Con la Juve il Mapei Stadium sarà pieno, con 22.000 spettatori. Ma spesso abbondano gli spazi vuoti. E dire che il progettoSassuolo meriterebbe ben altra partecipazione. La famiglia Squinzi vede nel calcio un veicolo di positività. Valorizzare i giovani puntando sul bel gioco comporta un impegno speciale. Che dovrebbe suscitare simpatia e passione. Lo dico perché, alla resa dei conti, nella divisione dei diritti tv ogni anno ci toccano 15 milioni in meno. Non poco".

Passione, come quella che Carnevali dimostra ogni giorno per il suo lavoro. Unita alla fedeltà per il club, virtù che ha dimostrato in questi anni. Prima di decidere di puntare su Gazidis il Milan aveva pensato infatti proprio all'a.d. neroverde. Un'idea poi sfumata nel nulla.

"Questo non lo so. Mi fa piacere, però, sapere che il dottor Squinzi ha toccato con mano la mia fedeltà. Gli sono grato, mi lascia libero di agire per realizzare un sogno".

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