Maurizio Sarri Lorenzo Insigne - Napoli

Sarri, da Napoli a Napoli: a caccia del primo trofeo da professionista in Italia

L'andata di campionato alla Juventus. Il ritorno al Napoli. Ora, la bella, in Coppa Italia. Una grande classica del calcio nostrano, con un effetto - ex affetto - speciale: Maurizio Sarri.

Occhi puntati, inevitabilmente, sul rettangolo di gioco dell'Olimpico. Ma anche le panchine, mai come in questo caso, avranno un occhio di riguardo. Perché quando si pensa alla formazione azzurra, in virtù di una passione intensissima, la mente va a ciò che l'attuale tecnico bianconero ha fatto all'ombra del Vesuvio. Ovvero? Tantissimo.

Maurizio Sarri Lorenzo Insigne - Napoli

Tre anni intensi, particolari, con il sogno scudetto sfumato all'ultimo. Un amore spontaneo e viscerale, ancora presente nella mente del 'Comandante'. Il quale, al termine della sconfitta per 2-1 al San Paolo, a gennaio non nascondeva le sue emozioni:

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"Uno cerca di estraniarsi da tutto e da tutti ma poi è chiaro che per me Napoli rappresenta una tappa particolare. Quindi è sempre piacevole ed emozionante tornarci. Una sconfitta analoga a quelle contro la Lazio? Anche qui abbiamo fatto una partita di scarsa energia mentale ed emotiva. Che poi sia capitato contro il Napoli non mi dà particolare fastidio. Sono contento per quei ragazzi a cui sono e rimarrò legato per sempre. Se proprio bisogna perdere, meglio che sia contro di loro".

Parole, ovviamente, mal digerite dal popolo bianconero. Ma spontanee, che fanno capire come il personaggio sia dei più genuini. D'altro canto, in varie esternazioni mediatiche, Sarri non ha mai fatto mistero di essere stato un tifoso del Napoli prima che il ruolo di allenatore prendesse il sopravvento.

La vita, però, va avanti. Lo sa bene il mister della Signora che, domani sera, avrà la grande occasione di mettere le mani sul primo trofeo da tecnico in Italia nel calcio professionistico. Missione, questa, sfuggitagli nella Supercoppa Italiana persa contro la Lazio.

Un'occasione da non fallire, per consolidare il matrimonio con la Juve. D'altro canto, si sa, alla Continassa l'armonia passa necessariamente dai risultati. Perché là il motto spiega tutto: vincere non è importante, è l'unica cosa che conta.

Maurizio Sarri Paulo Dybala JuventusGetty Images

E Sarri, fin dal giorno della presentazione ufficiale, ha subito compreso come la Juve negli anni abbia alzato muostramente l'asticella. E qui, direttamente e indirettamente, c'è anche molto dello stesso Maurizio, che con il suo Napoli ha fatto in modo che i bianconeri andassero oltre la leggenda. 

Un uomo che per Napoli ha rappresentato il segnale della riscossa, il Comandante, colui che voleva prendersi il Palazzo togliendo lo scettro di regina alla Juve prima di passare dall'altro lato della staccionata.

In Sarri il tifo azzurro vedeva un capopopolo, un 'Masaniello' in grado di sovvertire le gerarchie attraverso calcio champagne e risultati. Non riuscendoci per un nulla, ma lasciando a un'intera città la sensazione di aver ammirato il Napoli più bello della storia. Il resto lo dicono i fatti, con un amore tramutatosi in rivalità dopo l'approdo alla corte di Madama.

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