Luis Muriel celebrating Sampdoria Bologna Serie A 12022017Getty

Sampdoria, Muriel amaro: "Mangione? Guidolin mi ha rovinato la reputazione"

Anche alla Sampdoria il colombiano Luis Muriel si sta confermando come uno dei centravanti più interessanti fra quelli che giocano in Italia. Il sudamericano continua la sua crescita e in questa sua seconda stagione completa a Genova con la maglia blucerchiata ha già superato i goal dello scorso hanno, andando a segno 9 volte su 24 presenze complessive in campionato, e viaggia spedito verso la doppia cifra.

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"Qui a Genova - ha rivelato la punta al microfono di Laura Barriales, che lo ha intervistato per il canale Youtube della Serie Ami sento come a casa. Ho avuto la fortuna di trovare casa sul mare, quando mi alzo la mattina lo guardo e mi dà l’energia positiva per iniziare la giornata. Mi piace la musica, ascolto tutto: insieme a De Silvestri ero quello che faceva le coreografie per ogni goal. Ora devo trovare nuovamente un partner per i balletti".

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"In questa stagione - ha proseguito Muriel - finalmente ho trovato continuità nelle prestazioni, la fiducia del mister e sto ritrovando la forma perfetta. Spero di continuare così".

Il colombiano ha quindi ripercorso la sua storia, con tutte le difficoltà con cui ha dovuto fare i conti: "Sono nato a Santo Tomàs, un paesino vicino a Baranquilla, - ha raccontanto - e sono cresciuto giocando per strada dalla mattina alla sera. Mio padre faceva il taxista, è un lavoro molto duro e per fare soldi devi girare tantissimo: lui usciva alle cinque del mattino di casa e tornava alle dieci di sera, guadagnando l’equivalente di 10 euro più o meno, e con quelli mangiavamo".

"Non c’erano i soldi per andare ad allenarmi, - ha rivelato - così ho iniziato a vendere biglietti della lotteria in modo da pagarmi il bus per andare al campo. Oppure mia nonna faceva delle focaccine e andavo per strada a venderle: a volte mi vergognavo, specialmente se visto dalle ragazzine, ma lo dovevo fare e dopo un po’ mi sono abituato a passarci sopra".

Da calciatore, dopo l'esperienza con il Deportivo Calì, il passaggio in Europa arriva con l'acquisto da parte dell'Udinese e una breve esperienza in prestito al Granada. Il primo grande salto c'è però con il prestito al Lecce nel 2011-12.

"Con il Lecce è stato il primo anno in Italia in Serie A, - ha ricordato Muriel - ho giocato insieme al mio amico Cuadrado e abbiamo fatto delle belle cose: è stata una stagione positiva e ci siamo divertiti insieme, sembravamo fratelli".

Le cose andarono molto bene poi con il ritorno all'Udinese, ma in Friuli il colombiano si creò la nomea di 'giocatore che mangia troppo'. "La reputazione da quello che mangia sempre è stata la mia croce da quando Guidolin ha fatto quelle dichiarazioni, - ha affermato Muriel - non me la son più tolta. Quando le cose vanno male tutti cercano giustificazioni, ma quando vanno bene nessuno parla".

Molti vedono nelle sue giocate qualcosa di Ronaldo, ma Muriel vola basso: "E’ esagerato, - ha detto - tanti mi dicono che nelle movenze lo sembro, ma sono cose che magari vedono gli altri. Io penso a fare il mio e spero di continuare a far bene e ricevere ancora tanti complimenti".

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