Maurizio Sarri NapoliGetty Images

Sacchi 'consiglia' Sarri al Real Madrid: "Ma si tolga la tuta"

A campionato praticamente concluso, con la Juventus campione d'Italia e la lotta al secondo posto che vede la Roma favorita sul Napoli, parola ad Arrigo Sacchi. Ieri allenatore vincente, oggi opinionista che, a 90 minuti dalla fine, commenta quanto accaduto durante la stagione.

Lo fa al 'Mattino', parlando in particolare degli azzurri ma toccando vari altri argomenti. Di Massimiliano Allegri, con cui in passato ha avuto qualche screzio, dice ad esempio: "Non sono molto tenero con lui? Ma non è vero. È solo che non capisco perché tante volte la Juve sceglie di rintanarsi nella propria metà campo rinunciando al gioco. Sarri non lo fa mai. E pure il grande Milan non rinunciava mai al possesso".

Detto che i bianconeri sono sempre più la squadra da battere, come può il Napoli colmare il gap? "Tutto dipenderà dall'uomo, dalla sua motivazione, dal suo impegno e dalla ricerca dell'eccellenza. Chi ha entusiasmo, è generoso, fa le cose con gioia. Perché l'intelligenza ti fa uscire dal tuo ego, mette la squadra al centro di tutto; l'intelligenza ti fa giocare per la squadra e con la squadra. E i giocatori scelti da Sarri mi pare proprio che abbiano queste caratteristiche".

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Juventus e Napoli: due modi di giocare diversissimi, quasi opposti. "È un altro modo di vedere il calcio. Max è un tattico straordinario e sotto questo aspetto anche lui ha aggiornato il calcio italiano. Ma il Napoli ha un vantaggio: ha una trama, uno spartito di altissimo livello che lo guida e che consente di far avere personalità e sicurezza a giocatori che non ne hanno".

Chiusura con il pupillo Maurizio Sarri, un allenatore "che lavora sul gioco per migliorare il singolo. E non viceversa". Tanto che "a Madrid per uno come lui andrebbero matti". E se il suo ex presidente Florentino Perez gli chiedesse un consiglio su un possibile dopo Zidane, Sacchi chi gli indicherebbe? Proprio Sarri. "Ma a patto che si tolga la tuta". 

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