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Maurizio Sarri NapoliGetty

Real-Napoli, Sarri senza paura: "A Madrid con la formazione più offensiva"

Mancano solo 24 ore alla sfida che tutta la città di Napoli aspetta ormai da mesi. Mercoledì sera, al 'Santiago Bernabeu', la squadra di Maurizio Sarri affronterà il Real Madrid per l'andata degli ottavi di Champions League. 

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In conferenza-stampa, il tecnico azzurro mette subito le cose in chiaro sull'atteggiamento giusto da avere: "E' indispensabile la faccia tosta. Fare una partita timorosa qui sarebbe controproducente, cerchiamo di avere la follia di giocare qui il nostro calcio. Giochiamo contro i campioni d'Europa e del mondo, è importante vedere a che punto siamo rispetto alle squadre top a livello mondiale, però la prima considerazione che dobbiamo fare è che è molto bello venire a giocarsela al Bernabeu". 

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Sulla formazione da schierare Sarri è spavaldo, ma anche ironico: "Non so se giocare con tre o quattro punte... Sceglierò la formazione più offensiva possibile, ma che sappia anche difendersi e avere gamba. Non è che se cambio due uomini diventiamo una squadra capace di abbassarsi".

Sarri prova a restare impassibile dinanzi al grande fascino del 'Bernabeu': "Stadio clamoroso ma non è che l'ultima gara l'abbia fatta in uno stadio da 1500 posti, il mio è stato un percorso molto lungo e che viene da lontanoPer me è gratificante avere fatto una carriera partita dal basso, è stato molto formativo. In certe categorie vedi di tutto, o cresci o muori. Penso sia un percorso che dovrebbe essere fatto da tutti, ma poi ci sono le grandi eccezioni, penso a Guardiola che ritengo il più grande allenatore del mondo, anche se involontariamente il suo esempio ha fatto dei danni. Tanti allenatori giovani sono stati gettati allo sbaraglio".

Questo il pensiero di Sarri sull'importanza del fattore-campo: "Può influire, il nostro cammino in casa si è basato su tre partite che non fanno molto testo, dove abbiamo fatto errori grossolani. Col Besiktas abbiamo perso ma dominando. Sento tanti discorsi sul prestigio del Bernabeu, ma il punto è che qui ci gioca e ci ha giocato una squadra fortissima. Normale che qui abbiano perso in tanti, è una logica conseguenza dei grandi campioni più che dello stadio in sè".

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Per fermare il Real, insomma, servirà anche un po' di fortuna: "Abbiamo cercato di curare ogni aspetto, sapendo però che contro il talento non ci sono grandi antidoti. Altrimenti Maradona o Platini non sarebbero esistiti, lo stesso vale per Ronaldo o Benzema adesso. L'alternativa è la Playstation, che mi sta pure antipatica... Il Real ha giocatori che possono tirare fuori il numero in ogni momento della partita".

Sarri proverà a tenere a bada le emozioni al suo ingresso in campo: "Non lo so se avrò dei brividi, sono reazioni personali, è difficile generalizzare. Alla squadra ho detto che stiamo cominciando a crescere come mentalità, altrimenti non puoi fare una striscia positiva di tre mesi e mezzo. Poi come personalità dobbiamo dimostrare qualcosa, contro il Real accetto di tutto, l'unica cosa che non accetto è la prestazione timorosa".

Nel Real uno dei tanti spauracchi è il difensore-goleador Sergio Ramos: "So che ha fatto 8 goal quest'anno, di cui 7 quando era marcato a uomo... Ditemi voi cosa devo fare". Non può mancare un commento sulla presenza di Maradona, atteso allo stadio: "Spero di vederlo prima della partita. Se una leggenda come lui ti dice che puoi fare una buona gara è benzina, spero trovi qualche minuto da dedicare alla squadra".

Poco prima della conferenza, Sarri era intervenuto anche ai microfoni di 'Premium': "Il nostro pubblico è in grado di emozionare e darci una spinta sempre, da quando sono qui ci ha sempre aiutato tanto, anche quando i risultati non c'erano. Oggi hanno provato a farlo. Su questa partita sento dire tante cazzate, giochiamo contro i campioni del mondo, di Spagna e col Pallone d'Oro. Per noi è una partita quasi impossibile, vogliamo capire se possiamo giocare contro i top club mondiali. Sono convinto che i miei daranno il 100%, poi vedremo a cosa corrisponderà".

Sarri e Insigne hanno 'assaggiato' il prato del Bernabeu nel pomeriggio: "Lorenzo è voluto venire con me qui, sono contrario a fare l'allenamento il giorno prima della partita nello stadio del match e portare i calciatori, se lui si sentiva sereno così ha fatto bene. E' uno stadio pieno di trofei e affascinante, ma i miei vanno in campo al San Paolo che non è proprio piccolo e dove si sente la forza del pubblico. Sotto questo aspetto penso saremo pronti".

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