Raspadori ItaliaGetty

Raspadori mette da parte l'Inter: "C’è il momento giusto per ogni ambizione"

Un sogno che si realizza, una serata che aspetti da tutta la vita. Giacomo Raspadori è l'uomo copertina dell'Italia campione d'Europa di Roberto Mancini. A soli 21 anni, compiuti il 18 febbraio scorso, l'attaccante del Sassuolo ha disputato mercoledì sera la prima partita da titolare con la Nazionale maggiore segnando un goal e propiziando l'autorete di Utkus del 2-0. 

Ai microfoni de' La Gazzetta dello Sport, l'attaccante classe 2000 del Sassuolo racconta i momenti in cui il commissario tecnico Roberto Mancini gli ha comunicato la decisione di lanciarlo dal primo minuto.

"Non molto prima della partita: “Goditi il momento e ricordati che per la carriera di un ragazzo sfruttare le occasioni è tutto”".

Raspadori riavvolge il nastro e torna alla convocazione per Euro 2020, vinto dagli 'Azzurri'.

"La sera della lista dei 26 era più confusione in testa che emozione. I brividi più forti quando ho sollevato la coppa e quando ho debuttato a Bologna, Italia-Repubblica Ceca: entravo in campo con la maglia della squadra di cui non mi ero perso una partita da quando avevo 5-6 anni".

Giacomo Raspadori Italy Euro2020Getty

A chi somiglia? Il 21enne prova a tracciare un suo identikit, paragonandosi ad alcuni grandi attaccanti del presente e del passato.

"Per fisico, tecnica e stile di gioco forse ad Aguero. Uno di quelli che ho studiato di più assieme a Tevez, Di Natale e anche Paolo Rossi, guardando le sue partite con papà. Ma chi mi ha rubato gli occhi più di tutti è Eto’o, generoso come pochi: quando un attaccante diventa un punto di riferimento per la squadra".

Un 9 come Vialli e 10 come Mancini? Raspadori è d'accordo.

"Ci può stare: mi piace come sintesi e mi ci vedo. Ma soprattutto: non sarebbe male... E l’abbraccio sincero, vero, che mi ha dato Vialli subito prima di Italia-Lituania mi ha scaldato il cuore. E lo porterò sempre con me".

In estate si era parlato di un possibile addio di Raspadori, con tanti top club sulle sue tracce.

"Mai pensato di andare via, mai avuti dubbi: per il mio percorso, in questo momento, penso sia la cosa migliore. Mi sono appena affacciato sul calcio dei grandi: la cosa più importante è stare in campo il più possibile. E poi sento molto il ruolo di ambasciatore di “Generazione S”, il rappresentare questo progetto: sono qui da quando avevo 10 anni, sono cresciuto assieme alla società, credo nel migliorare avendo dei valori alle spalle. E in questo spero di essere ispirazione per tanti ragazzi".

Tra le società che si sono interessate a Raspadori c'è anche l'Inter di Simone Inzaghi. Per il classe 2000, che ha sempre dichiarato la sua fede nerazzurra, non una squadra qualsiasi...

"Sarei bugiardo se dicessi che non mi faceva piacere. Ho fatto un percorso in crescendo, è normale voler crescere ancora. Ma c’è il momento giusto per ogni ambizione".

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