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Prandelli a Goal: "Potevo tornare in Serie A: una volta la stretta di mano contava"

L'ex Ct dell'Italia, Cesare Prandelli, ha iniziato una nuova avventura all'estero lo scorso 28 settembre, firmando con il Valencia. L'avvio con la sua nuova squadra non è stato dei più semplice per il tecnico di Orzinuovi, come ha spiegato il tecnico di Orzinuovi in un'intevista esclusiva ai microfoni di Goal

Prandelli: "Valencia, non sono preoccupato"

"L'obiettivo in questo momento è quello di portare la squadra in una posizione un po' più alta rispetto all'attuale classifica, - ha spiegato Prandelli - perché questa classifica è una brutta classifica. Sapevamo che sarebbe stata una sfida difficile, ma ho sempre detto che tutti assieme possiamo uscire da questa difficile sfida. Da solo non posso far nulla, nessuno fa i miracoli. In questo momento dobbiamo essere concreti e bravi per migliorare la classifica".

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"La mia vita a Valencia è iniziata bene dal punto di vista della città, - ha aggiunto l'allenatore italiano - stiamo lavorando molto, ho poco tempo ma quello che ho lo dedicato a conoscere questa città e questa terra".

A gennaio potrebbero arrivare rinforzi dal calciomercato, ma Prandelli non si sbilancia: "Avevo detto fin dall'inizio che non avrei mai parlato di mercato, per 2 motivi. - ha sottolineato - Il primo perché sarebbe irrispettoso nei confronti dei ragazzi che sto allenando adesso, sarebbe un ulteriore disturbo. Il secondo motivo è che dobbiamo arrivare anche preparati ad eventuali acquisti e non possiamo sbagliare, quindi è meglio stare zitti. Se prenderei Balotelli? Abbiamo detto che di mercato non parliamo, tanto meno di Balotelli".

Prima di firmare con il club spagnolo, Prandelli è stato vicino a una panchina italiana, ma l'opportunità non si è alla fine concretizzata. "Sì, in questo anno e mezzo ho avuto la possibilità di ritornare in Serie A - ha ammesso il tecnico del Valencia - ma su certe situazioni ho preferito prender tempo perché mi sembrava un ritorno un po' forzato".

"L'ultima proposta poteva essere interessante - ha aggiunto - ma non voglio tornare sulla polemica. Una volta quando ci si stringeva la mano era più che un contratto un patto d'onore, ma se non mantieni questo, forse era giunto il momento di ripensare a un lavoro e a un progetto all'estero".

Inutile dire che a Prandelli il campionato italiano manca: "Ho fatto tanti anni in Serie A quindi manca tanto, - ha dichiarato - diventava tutto abbastanza automatico e semplice. Qui è molto più difficile ma molto più affascinante perché è un mondo nuovo e una cultura nuova, c'è la curiosità di capire e di migliorare. Io penso che l'esperienza all'estero è un'esperienza importante per tutti, sia per i giocatori che per gli allenatori, perché ti possono formare anche professionalmente".

Sulla differenza fra la Liga spagnola e la Serie A, Prandelli non ha dubbi: "Ci sono delle differenze sostanziali. - ha sostenuto - Nella Liga fino all'ultimo secondo tutte le squadre cercano di giocare: quindi ci sono molti goal alla fine della partita. In Italia negli ultimi minuti cercano più di portare a casa il risultato piuttosto che continuare a cercare il gioco. Ecco, questa è una grande differenza".

L'ex Ct è tornato quindi sull'esperienza con la Nazionale italiana: "L'errore più grande ai Mondiali 2014 è stato non aver vinto con il Costarica. - ha affermato Prandelli - Perdi una partita e butti via 4 anni di lavoro, ma poi il tempo darà il giusto valore ai 4 anni. Abbiamo fatto una finale dell'Europeo. Tante cose buone, ma il calcio brucia tutto e quando sbagli una partita al Mondiale crolla tutto".

Al rientro in Italia le critiche, anche feroci, non mancarono: "Tutto il mondo è paese. - ha spiegato Prandelli - Io mi sono lamentato di molte situazioni che andavano al di  là dell'aspetto professionale.  Quando un giornale mette la mia fotografia mentre gioco a golf, e invece non è vero; oppure dicono che ho fatto una cosa e invece non è vero, allora uno ci rimane male. Ma in tutte le professioni ci sono quelli bravi e quelli meno bravi, quelli più capaci e quelli meno capaci. Spesso quelli meno capaci colgono l'occasione per essere anche cattivi".

Infine un giudizio personale sull'attuale Nazionale azzurra: "Credo molto nel lavoro di Ventura, - ha assicurato Prandelli - saprà valorizzare sicuramente i giovani che sono interessanti. La difficoltà che avrà, come l'abbiamo avuta noi, essendoci molti stranieri nel campionato italiano, è la Nazionale che fa fare esperienza ai ragazzi giovani. Questa è la difficoltà della Nazionale italiana. Però i ragazzi giovani ci sono, sono interessanti e sono allenati da un allenatore capace di valutare tutto".

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