I giorni passano, ma Juventus-Napoli di Coppa Italia resta argomento di attualità. L'ultimo a tornare sulla discussa semifinale d'andata è Miralem Pjanic, il quale approva la direzione di Valeri.
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Il bosniaco, nello specifico, a 'Mediaset' si sofferma sul penalty reclamato e non concesso agli azzurri per la caduta di Albiol nell'area bianconera sul 2-1: "Quel rigore non c’era: io non l’ho toccato assolutamente".
"È lui che viene addosso a me e Bonucci perché la palla era partita e ha provato a ottenere il massimo. Quindi, ha avuto ragione l’arbitro - aggiunge Pjanic - Poi c'è stato il contropiede di Cuadrado uno contro uno col portiere, non ho rivisto l'azione e non so cosa sia successo".
L'ex Roma non sembra aver digerito il caos sollevato dal Napoli nel dopogara: "Le decisioni arbitrali vanno rispettate da parte di noi giocatori in campo e da tutti gli altri fuori. È sempre meglio parlare della partita: troppe polemiche non servono a niente. Purtroppo, sembra che alla gente piacciano".
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A 'Sky', invece, il centrocampista si è soffermato sul 'DNA' Juve: "La volontà e la regolarità che ha questa società di voler sempre vincere a tutti i costi è una cosa impressionante che fa crescere un calciatore in tutti i sensi. Devo dire che mi piace tanto".
"Siamo giocatori che vogliono vincere tutto CIò che è possibile - prosegue Pjanic - È una squadra che crede veramente in tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati. Si lavora di settimana in settimana per migliorare".
Guai a cullarsi sugli allori: "Dobbiamo continuare e non avere troppo entusiasmo dopo una partita vinta, perché si sa che la stagione è lunga e si decide tra marzo, aprile e maggio, Quello di adesso è un periodo molto importante".
Infine, il bosniaco dice la sua sul parallelo Higuain-Dzeko: "Edin forse è un po' più fisico, gioca più con il corpo. Il Pipita è uno che fa anche gioco, ha un tiro incredibile e davanti alla porta non sbaglia. Gli basta un'occasione per segnare. Complimenti a tutti e due per quello che stanno facendo".
