Marcelo Flores Arsenal 2021-22Getty Images

NXGN 2022, le ambizioni di Flores: "Voglio andare al Mondiale 2022 con il Messico"

Sono stati 12 mesi vorticosi per Marcelo Flores.

Fino allo scorso anno il giovane attaccante dell'Arsenal giocava ancora con l'Under-18 e ha dovuto aspettare fino all'ultima giornata della stagione 2020-21 per debuttare con l'Under 23. Da quel momento in poi, però, non si è più fermato. 

Nel giro di pochi mesi, il 18enne si è affermato come un giocatore chiave per  l’Under 23, mentre nel contempo si allena regolarmente con la prima squadra di Mikel Arteta. E ha anche lasciato il segno a livello internazionale

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Flores è finito sotto i riflettori a novembre, quando ha segnato due goal in tre partite con il Messico Under-20 nella Revelations Cup.

Le sue prestazioni hanno catturato l'attenzione di una nazione intera, tanto che molti hanno anche invocato una convocazione con la nazionale maggiore di Gerardo Martino.

E Martino ha dato ascolto a questa richiesta, includendo Flores nella lista dei convocati per l'amichevole contro il Cile negli Stati Uniti

L'attaccante dei Gunners è entrato a sette minuti dal termine sul risultato di 2-2. Un traguardo rimarchevole per un calciatore che compirà appena 19 anni ad ottobre.

"L'esordio con il Messico non lo dimenticherò mai", ha dichiarato Flores in esclusiva a GOAL dopo il suo inserimento nella classifica NXGN 2022 dei migliori calciatori giovani a livello mondiale.

NXGN 2022 Marcelo FloresGOAL
"Tutti i giocatori mi hanno accolto bene. Alcuni di loro erano più grandi, ma sono stato a mio agio e mi sono allenato molto bene. Entrare in campo è stato un momento molto speciale per me e la mia famiglia. Devo ringraziare il mister per avermi dato l'opportunità".

Dato che si trattava di un’amichevole e non di una gara ufficiale, Flores potrebbe decidere ancora di rappresentare il Canada, suo paese di nascita, o l'Inghilterra. Non ha ancora preso una decisione, anche se in questo momento il calciatore sostiene che la sua attenzione è solo ed esclusivamente sul Messico.

E viste le sue grandi ambizioni, le esperienze che sta vivendo in questa stagione - sia a livello internazionale che con l'Arsenal - sono solo l'inizio.

"Vorrei debuttare in Premier League prima di compiere 19 anni, questo è il mio obiettivo. E mi piacerebbe esordire a livello ufficiale per il Messico: spero di essere convocato per la Coppa del Mondo in Qatar.
I miei modelli sono Messi, Ronaldo e Neymar, che hanno raggiunto questi traguardi. Mi ispiro a loro, il mio grande sogno è quello di vincere la Champions League e il Pallone d'Oro".

Nato nell’Ontario, in Canada, Flores non ricorda un momento in cui non abbia avuto un pallone ai suoi piedi. Il calcio è sempre stato radicato nella sua famiglia.

Suo padre, Ruben, è nato a Città del Messico e ha giocato per l'Atlante nella Primera Divisiòn messicana dal 1988 al 1990. Anche sua madre ha giocato e le sue due sorelle, Tatiana e Silvana, ora giocano rispettivamente per Chelsea e Tottenham, e hanno anche rappresentato il Messico a livello giovanile.

"Ho iniziato quando ero molto giovane. Mio padre aveva sempre un sacco di amici calciatori intorno, quindi in famiglia tutti amavano il calcio. Ho iniziato a dare calci a un pallone quando ero molto piccolo e non ho mai perso il mio amore per questo sport. Ero un bambino molto vivace e giocare a calcio mi rendeva felice.
Il Barcellona era il mio club preferito. Mia madre dice che non mi toglievo mai la maglia. Quando ero giovane mio padre mi ha portato ad un paio di partite al Camp Nou. Amavo Ronaldinho".

I primi ricordi calcistici di Flores riguardano lui e le sue sorelle: lasciavano presto la scuola per tornare di corsa a casa e guardare le partite di Champions League in tv. Sono cresciuti tifando il Barcellona di Pep Guardiola, e si riunivano tutti insieme in camera per vedere i loro eroi in azione. Flores però aveva occhi per un solo calciatore

“Il mio idolo era Messi. Quelli delle mie sorelle erano Alexis Sanchez e Iniesta. Era fantastico tornare a casa e poter vedere una squadra così forte. Adoravo i giorni in cui c'era la Champions League. È un ricordo meraviglioso”.

Crescendo in Canada, Flores ha trascorso molto tempo a giocare a calcio alla Guelph Soccer Academy, dove suo padre era direttore tecnico. La sua grande occasione è arrivata nel 2015, quando ha viaggiato fino alle Isole Cayman con suo padre, che all'epoca allenava la squadra nazionale femminile.

Mentre si trovava lì, Flores ha preso parte ad un corso di scuola calcio, il cui organizzatore lo ha poi segnalato all’Ipswich Town. Le sue prestazioni hanno rubato l’occhio ed è stato presto invitato ad un provino.

In Inghilterra il giovane attaccante ha impressionato il club, che gli ha offerto un posto in pianta stabile nell’academy. Così si è trasferito con tutta la famiglia in Inghilterra.

“Il primo anno è stato molto difficile. Giocavo bene, ma essere un ragazzo canadese in Inghilterra non è stato facile, faticavo ad adattarmi e a interagire coi miei coetanei. Mi son concentrato sul calcio e nel secondo anno è stato più facile, visto che anche mio papà è diventato uno dei tecnici.
Così i sabati e le domeniche ero sempre al campo, dopo scuola ero al campo. Mi allenavo duramente anche da solo. Ho iniziato a giocare bene sono arrivate tante chiamate”.

Anche Liverpool e City hanno seguito Flores, ma è stato l'Arsenal a vincere la corsa nel 2018, dopo avergli mostrato un chiaro piano per portarlo fino alla prima  squadra. Così si è trasferito nell’academy di Hale End, dove ha passato le giornate guardando sui muri le fotografie di chi è partito da lì arrivando fino alla Premier League.

“Ogni giorno vai ad allenarti e guardi quelle foto. È il sogno. Ogni giorno lavori per finire su quei muri. È anche un’ispirazione, vedere giocatori che ce l’hanno fatta ti mostra che c’è un percorso che va seguito e che, con l’impegno, tutti possono raggiungerlo”.

E Flores non ci ha messo molto a lasciare il segno. Nel luglio 2020 ha firmato il suo contratto da professionista,  passando da Hale End al centro d’allenamento di Colney. Dopo aver brillato con l’Under-18, è stato aggregato agli Under-23 diventando sempre più una figura di spicco per la squadra.

Ha iniziato a brillare sotto la guida di Kevin Betsy e le sue prestazioni hanno colpito anche Mikel Arteta, che recentemente lo ha coinvolto molto spesso negli allenamenti della prima squadra.

“La prima volta avevo 16 o 17 anni, mi divertivo a giocare a FIFA e vedere all’improvviso tutti quei giocatori che maneggiavo su FIFA è stato surreale. Poi mi ci sono abituato, mi sono anche reso conto di quanto siano più forti di quando ci giochi nella vita reale.
Ogni volta che mi alleno con la prima squadra voglio solo dimostrare il meglio al mister e ai compagni”.

Visti i suoi progressi a Hale End, non è una sorpresa che Flores abbia grande rispetto per i traguardi raggiunti da Bukayo Saka ed Emile Smith-Rowe negli ultimi anni.

Stare a contatto con i due talenti della prima squadra gli ha permesso di migliorare ancora, ed è molto grato ad entrambi. Ora spera di ripercorrere le loro orme.

“Bukayo ed Emile hanno fatto il mio stesso percorso, capiscono, ti prendono sotto la loro ala, ti danno consigli, aiutano molto. Bukayo è andato direttamente in prima squadra, ed è incredibile. Emile invece ha dovuto andare due volte in prestito, è stata più dura. Ma vederlo imporsi nell’Arsenal, con la 10 sulla schiena, che è anche il mio sogno… beh, è una cosa grande”.

Per Flores il focus ora è soprattutto sul termine della stagione con l’Under-23. Questa annata gli ha dato un assaggio di quello che può diventare, ma anche che c’è molto lavoro da fare se vuole raggiungere i traguardi. Dato il suo talento, la sensazione è che nulla sia impossibile per Flores.

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