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Miccoli scarcerato: concesso l'affidamento in prova

Fabrizio Miccoli è stato scarcerato, lo riporta 'La Repubblica'. L'ex attaccante di Palermo e Juventus, nonchè della Nazionale azzurra, ha lasciato il carcere di Rovigo dopo la condanna definitiva a tre anni e tre mesi decisa dal tribunale per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il ricorso legale di Miccoli presentato dall'avvocato Savoia è stato accolto dal tribunale di sorveglianza di Venezia: per il 42enne pugliese è stato accordato l'affidamento in prova.

Ora, dopo sei mesi passati in carcere, Miccoli tornerà in Salento per dedicarsi alla sua scuola calcio, rispettando ovviamente le prescrizioni del giudice.

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Per Miccoli, come rivela l'Ansa, c'è il divieto assoluto di frequentare pregiudicati e rientrare a casa dopo mezzanotte. A fine novembre era divenuta definitiva la sua condanna, dopo che la seconda sezione penale della Corte di Cassazione aveva rigettato il ricorso e confermato la sentenza decisa nel gennaio 2020 dalla Corte di Appello di Palermo.

Costituitosi lo scorso autunno, Miccoli era stato accusato di aver chiesto al figlio di Nino Lauricella, esponente della criminalità organizzata palermitana, di chiedere la restituzione di somme di denaro ad un imprenditore per conto di un suo amico, in passato fisioterapista del Palermo.

Una vicenza di oltre dieci anni, trascinatasi nel tempo. A fare scalpore fu l'intercettazione telefonica in cui Miccoli e lo stesso Lauricella offendevano la memoria di Giovanni Falcone: dichiarazioni in cui l'ex giudice veniva definito 'fango' e che hanno portato l'ex calciatore a scusarsi in diverse occasioni.

Classe 1979, Miccoli ha appeso gli scarpini nel 2016 dopo aver chiuso in maglia Birkikara, a Malta. L'esperienza più nota è quella del Palermo, mentre ha fatto parte della Juventus nel 2003/2004. Ultimo club italiano? Il suo Lecce, in Serie C, tra il 2013 e il 2015.

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