Sono decisamente pochi i giocatori capaci di fregiarsi dell'appellativo di leggenda: nel caso di Wayne Rooney il nobile titolo è certificato da una serie interminabile di record e soprattutto da una strepitosa carriera.
Miglior marcatore nella storia del Manchester United e in quella della Nazionale inglese, secondo miglior marcatore della Premier League e unico giocatore ad aver segnato almeno 10 goal per 11 stagioni di fila: un palmares con cinque campionati, una Champions League, un Mondiale per Club e quattro FA Cup. Di tempo ne è passato da quello strepitoso esordio con la maglia dell'Everton ancora minorenne, poi il decennio da sogno con i Red Devils prima del romantico ritorno nel club che lo aveva cresciuto.
Nella storia di Rooney c'è però anche molto altro: un'evoluzione tecnica e tattica tipica di chi il calcio lo sente nelle vene, una vera e propria trasformazione maturata durante l'esperienza negli Stati Uniti al DC United e consacrata definitivamente nel giorno del ritorno in Inghilterra al Derby County.
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Nel 2018 decide infatti di tentare l'avventura americana per contribuire allo sviluppo della MLS e già a Washington arretra spesso la sua posizione, da centravanti puro a trequartista, sfruttando una visione di gioco e una qualità fuori dal comune: nel biennio a stelle e strisce arrivano ben 25 reti e 14 assist in 52 presenze complessive, condite da tante giocate illuminanti per i compagni.
Nel gennaio del 2020 il classe '85 ha però deciso di tornare in patria per sposare l'affascinante progetto del Derby County, desideroso di tornare presto in Premier League: il monumento inglese si è rimesso così in gioco per l'ennesima volta, questa volta reinventandosi regista sui campi della Championship con il doppio ruolo di giocatore e assistente di mister Cocu.
Una trasformazione che ha dell'incredibile se si pensa al Rooney visto sui campi inglesi a partire dai primi anni del nuovo millennio: quel centravanti che faceva della corsa, della forza fisica e dell'agonismo i suoi principali punti di forza, ora incanta con lanci millimetrici abbassandosi a ricevere palla tra i due centrali difensivi.
Novità che, comunque, è durata poco: dopo l'addio di Cocu, a Rooney è stato affidato il compito di guidare la squadra assieme a Given, Rosenior e Walker. L'ultima gara nei panni del giocatore risale al 25 novembre 2020, 90 minuti nel ko contro il Middlesbrough: da allora il 35enne ha seriamente iniziato a pensare da tecnico, fino alla nomina ufficiale di manager.
Getty ImagesPer Rooney contratto fino al 30 giugno 2023 e un compito arduo: salvare il Derby County - alle prese con seri problemi economici - dalle sabbie mobili della retrocessione in Football League One, un incubo che i tifosi non hanno assolutamente intenzione di vivere.