Bonucci AllegriGetty/GOAL

Juventus senza leader, lo strano caso Bonucci: in panchina a Monza per scelta tecnica

Stavolta non c'è stato nessuno sgabello ma quanto successo domenica pomeriggio a Monza resta quantomeno singolare. Leonardo Bonucci, promosso capitano bianconero dopo gli addii estivi di Chiellini e Dybala, è infatti rimasto 90 minuti in panchina mentre la Juventus affondava, forse definitivamente, sotto i colpi dei brianzoli.

Alla base della scelta, come confermato da Landucci al termine della partita, nessun problema fisico ma una semplice quanto discutibile scelta tecnica da parte di Allegri.

"Abbiamo deciso di agire diversamente per una scelta tecnica, Bonucci era pronto per giocare".

La domanda, allora, sorge spontanea: perché Bonucci non ha giocato a Monza? E perché non è subentrato neppure nel secondo tempo quando Gatti è sembrato a lungo in grossa difficoltà nel marcare prima Mota e poi Gytkjaer, autore del goal che ha regalato la prima storica vittoria in Serie A alla squadra di Berlusconi e Galliani?

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Bonucci d'altronde si è scaldato regolarmente a bordo campo e ha partecipato emotivamente alla gara, come fa sempre anche quando si accomoda in panchina. Da capitano è stato lui, ad esempio, ad aspettare Di Maria prima del tunnel per rincuorare l'argentino dopo il rosso diretto rimediato dal Fideo.

La scelta di tenere fuori il capitano, nonché l'unico vero senatore rimasto in rosa, in un momento così delicato per la Juventus soprattutto sotto il profilo caratteriale fa discutere. Anche perché Bonucci contro il Benfica era stato uno dei pochi a non essere travolto nel disastro bianconero salvando la porta di Perin almeno un paio di volte con interventi prodigiosi. E qualche giorno prima era stato sempre Bonucci ad assumersi la responsabilità di calciare il rigore allo scadere sul risultato di 2-1 per i campani, segnando poi sulla ribattuta dopo l'iniziale parata di Sepe.

Forse a pesare allora, più che le prestazioni sul campo, sono state le dichiarazioni rilasciate da Bonucci davanti ai microfoni subito dopo la disfatta della Juventus in Champions League quando il capitano bianconero non ha nascosto tutta la sua preoccupazione per il momento attraversato dalla squadra.

"È giusto essere fischiati, ed è giusto che in questi casi la faccia ce la metta io che sono il capitano. Purtroppo stiamo attraversando questo momento in cui facciamo fatica a fare tutto dopo che arriviamo al goal. Sono preoccupato, non c’è da nascondere nulla. Purtroppo usciamo dalla partita troppo spesso, vuoi per un fatto mentale o per un fatto fisico, non so per quale motivo. Questo è quello che mi preoccupa di più, facciamo molta fatica a essere costanti durante le partite".

Parole chiare, forse troppo. Fatto sta che, come già accaduto dopo il Benfica, anche a Monza è stato Bonucci a guidare i compagni sotto la curva occupata dai tifosi bianconeri per chiedere scusa dopo l'ennesima brutta prestazione di questo inizio di stagione da incubo. Una mossa da capitano, seppure non giocatore. Già, ma perché? Davvero uno con l'esperienza e la leadership del numero 19 non sarebbe servito in campo piuttosto che relegato in panchina a incitare i compagni?

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