Il giorno successivo alla sconfitta interna contro il Napoli, in casa Juventus si è respirata aria di processo per tutti, nessuno escluso: a partire da Massimiliano Allegri, criticato per un atteggiamento troppo conservativo che alla fine è costato caro.
In molti, tra i tifosi bianconeri, hanno chiesto la sua testa, scottati per un ko che rischia ancora di rivelarsi decisivo ai fini della lotta Scudetto: il tecnico livornese si è però riscattato alla grande a San Siro con l'Inter, al netto delle polemiche che hanno accompagnato e accompagneranno questa partita.
Guidati da Higuain che ha siglato la rete decisiva, i bianconeri hanno rimontato nel finale una gara che sembrava persa, dando un grande messaggio anche in merito al futuro del proprio allenatore, mai così in bilico dal momento del suo arrivo nell'estate 2014.
In conferenza stampa, Allegri è rimasto freddo su un tema così delicato: "La mia decisione l'ho presa al momento della firma del rinnovo di contratto lo scorso anno, quando ho deciso di legarmi a questo club per altri tre anni".
Subito dopo la disastrosa finale di Cardiff, Allegri parlò di stimoli necessari per poter continuare, che evidentemente deve aver trovato e sente ancora, altrimenti avrebbe potuto decidere già allora di concludere il rapporto con la 'Vecchia Signora'.
Nemmeno le sirene estere (Arsenal e Chelsea su tutte) devono averlo distratto e convinto, consapevole che alla Juventus ci sono ancora dei traguardi da raggiungere, vittoria della Champions League in primis.
A meno di dietrofront che avrebbero del clamoroso quindi, il futuro di Allegri sarà ancora in bianconero, contraddistinto dall'alternanza di giudizi favorevoli e critiche aspre come è sempre accaduto. E come sempre accadrà.
