Livorno-Pisa Serie BGetty

Goal da bordocampo - Livorno-Pisa, cronaca di uno 'strano' Derby

C’è una strana calma che accompagna e abbraccia i minuti successivi al rientro negli spogliatoi dei giocatori. Il derby Livorno-Pisa è finito da una decina di minuti, l’ha deciso Benedetti del Pisa, ma nella sua porta. Il massimo per lo sfottò perfetto, il minimo per una partita da vincere.

Con DAZN rivedi Livorno-Pisa IN STREAMING E ON DEMAND

Eppure dopo il più classico dei “Chi non salta un pisano è” cantato con i giocatori del Livorno sotto la curva, lo stadio mormoreggia, nulla più, nonostante tutta la Nord e tutta la curva ospiti siano ancora piene. Strano, ancora una volta. Perché di cose strane intorno al campo se n’erano viste fin dall’ingresso dei giocatori in campo quando tutta la coreografia della curva livornese, predisposta un paio di ore prima dell’inizio, era rimasta sdraiata sui seggiolini. Niente bandierine bianche, niente cartoncini amaranto e soprattutto niente striscione centrale.

Strano, ripenso, così come vedere che pure la curva del Pisa si astiene nel momento di esporre la coreografia. Il fischio d’inizio distoglie l’attenzione da tutto il resto nonostante l’elicottero della polizia passi i primi 45 minuti a sorvolare il Picchi. “Ci sono ancora tanti tifosi fuori” mi riferisce la Procura a bordo campo e solo a quel punto mi rendo conto che una parte dei tifosi della curva del Livorno non occupa più i seggiolini. L’autogol di Benedetti la sblocca e l’annuncio dello speaker disegna alla perfezione nel tono e nei modi il sottile scherno tipico dei toscani.

La curva del Pisa cala nel silenzio, quella del Livorno ricomincia a saturarsi e al fischio di fine primo tempo l’unico ad abbandonare il derby è l’elicottero. Il secondo tempo vive di una tensione tangibile. Bogdan si fa cacciare per doppia ammonizione, D’Angelo si gioca la carta campanilistica: Dentro Birindelli, pisano e tifoso del Pisa. Due minuti dopo è rosso diretto per una sbracciata su Luci. Tensione e battaglia, 10 contro 10; serve tutto, anche e soprattutto l’energia mentale ricavata da chi sta fuori, 15 metri più su a guardare.

E allora a metà secondo tempo parte la coreografia della curva del Pisa e rimbalza ancora per il Picchi una sola parola: strano. Finisce 1-0, tutti a cantare una decina di minuti, poi il mormorio di un’atmosfera quasi sospesa. “Non è ignifugo”, restano queste tre parole a spiegare il derby fuori dal campo dove Benedetti ormai aveva consegnato i 3 punti al Livorno.

Da queste tre parole si può ricostruire tutto: niente coreografia del Livorno, con lo striscione centrale sequestrato, niente coreografia iniziale del settore ospiti per solidarietà, parte della curva del Livorno che esce per provare a convincere la polizia, anche a gara iniziata, elicottero a monitorare la situazione creatasi e curva del Pisa che si gioca la coreografia gli ultimi 20 minuti per provare a spingere gli undici in maglia gialla a prendersi almeno un punto.

Ah, la maglia gialla... dopo una settimana di campagna social del Livorno chiamata “Il nerazzurro non esiste” resta una scelta singolare, strana direi, e forse per questo perfetta dopo un derby così.

Pubblicità