Steven Gerrard Aston Villa Premier League 2021-22Getty

Gerrard assapora la rivincita: può fermare il City e regalare il titolo al Liverpool

Otto anni. Otto lunghissimi anni. Un periodo di tempo nel quale Steven Gerrard ha atteso, ha rimuginato, ci ha pensato e ripensato. Senza darlo troppo a vedere, ovvio. Però è inutile: quello scivolone è parte della sua vita, gli è entrato nella pelle e nell'anima, è un pezzo di lui. E del Liverpool, la squadra che ha gloriosamente rappresentato per quasi un ventennio.

13 maggio 2014. Il Liverpool è in piena corsa per il titolo contro il Manchester City. Proprio come quest'anno. Ha la Premier League nelle proprie mani, ci spera, ci crede. Ma Gerrard scivola. Fisicamente, non metaforicamente. E Demba Ba ne approfitta in pieno, involandosi verso la porta e realizzando il vantaggio del Chelsea, che alla fine si trasformerà in un pesantissimo 0-2. A Stevie G, chiaro, crolla il mondo addosso. Perché alla fine il campionato va al City, mentre il Liverpool, che in quel momento la Premier non l'ha mai vinta, deve accontentarsi della seconda piazza finale.

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Steven Gerrard Liverpool Chelsea 27042014Getty Images

Salto in avanti di otto anni. I protagonisti sono gli stessi del 2014. Ci sono Manchester City, il Liverpool e Steven Gerrard. Questa volta posizionati su tre poli opposti. Il City è primo, i Reds inseguono con un punto di ritardo. E nel bel mezzo c'è ancora lui, Stevie G. Fa il manager dell'Aston Villa, chiuderà la stagione senza infamia e senza lode (al momento è quattordicesimo), ma prima di pensare alle vacanze ha una missione da compiere: fermare Guardiola e regalare il titolo al Liverpool. Il suo Liverpool.

È uno scherzo del destino di quelli belli, pesanti, grossi come macigni. Il calendario della Premier League si è divertito per bene a riproporre le stesse variabili di otto anni fa. E ora Gerrard non vuole altri scivoloni. Giocherà in trasferta, all'Etihad Stadium, ma potrebbe anche bastargli il pareggio se in contemporanea il Liverpool si imponesse sul Wolverhampton.

Jurgen Klopp ha smentito di aver contattato il collega in vista delle gare di domenica: "Non c'è ragione per fare una cosa del genere". Sui social network, però, le "preghiere" a Gerrard da parte dei suoi ex tifosi stanno andando avanti da giorni. Naturale.

Poi, è chiaro, se prima il Gerrard professionista e il Gerrard tifoso si potevano mescolare (nonostante le simpatie infantili per l'Everton...), ora le due realtà devono rimanere ben separate. Perché Stevie G è pagato dall'Aston Villa, non dal Liverpool. Un paio di settimane fa i Reds li ha affrontati, ci ha perso e, in barba ai soliti meme di Twitter, non ha saputo darsi pace, prendendosela soprattutto con lo scadente - a suo dire - arbitraggio di Jon Moss.

Però il cuore è tutta un'altra cosa. E il cuore di Gerrard, nonostante le dichiarazioni di circostanza, rimane più rosso di quanto lo siano i cuori di altre persone. Domenica, per un'ora e mezza circa, batterà un pochino più forte del solito.

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