Cristiano Ronaldo Calabria Milan Juventus Coppa ItaliaGetty

Fallo di Calabria in Milan-Juventus: l'AIA conferma la scelta di Valeri

Non sembrano essersi ancora placate le polemiche arbitrali per l'ultimo Milan-Juventus: rossoneri raggiunti nel finale sull'1-1 da Cristiano Ronaldo su rigore, concesso per un fallo di mano di Calabria nel tentativo di ostacolare la rovesciata del portoghese.

L'arbitro Valeri ha assegnato il penalty dopo aver rivisto le immagini al VAR: una scelta che ha fatto molto discutere, soprattutto per le parole del designatore Nicola Rizzoli che giudicò sbagliata la decisione di concedere il rigore al Brescia contro il Cagliari alla prima giornata per un tocco col braccio di Cerri, a primo impatto simile a quello di Calabria.

In realtà le cose non stanno così poiché, come si legge testualmente sulla 'Gazzetta dello Sport', secondo i vertici arbitrali, che valutano corretta la lettura di Valeri, la fattispecie è diversa per l’attitudine e la postura del giocatore del Milan che, in salto, allargherebbe braccia e gambe per andare a contrastare il tiro che arriva da dietro aumentando lo spazio del corpo, al contrario di quanto avviene per Cerri che salta in alto per la palla mancandola prima del rimbalzo sul braccio.

L'articolo prosegue qui sotto

Insomma, Calabria è consapevole di avere Ronaldo alle spalle e finisce per aumentare il volume del corpo col braccio in maniera scomposta, al contrario di Cerri che invece non ha assolutamente percezione della presenza avversaria e salta senza riuscire a colpire il pallone. Due dinamiche diverse.

Eppure nell'ambiente milanista non tutti l'hanno presa bene: Calhanoglu, ad esempio, ha postato una Instagram Story (cancellata prima delle 24 ore) con un riferimento all'intercetto col braccio di Alex Sandro in un Juventus-Milan del 2019, non sanzionato col rigore, con un lapidario "No comment".

Nonostante la presa di posizione dell'AIA, siamo sicuri che ci saranno altre discussioni su un tema ancora oggi non chiaro ai più, spesso oggetto di diverse interpretazioni che alimentano le solite roventi polemiche.

Pubblicità