Dani Alves PSG Paris Saint-Germain 2018-19Getty Images

Dani Alves, parole dure contro la Juventus: “Mi sono sentito tradito”

Ha vinto qualcosa come 42 titoli in carriera e per questo motivo è considerato il giocatore più vincente della storia del calcio. Dani Alves ha lasciato il segno in tutti i club nei quali ha giocato, consacrandosi come uno dei piatti grandi esterni destri di sempre.

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L’asso brasiliano del PSG, in un’intervista a ESPN, ha ricordato il suo trasferimento al Barcellona, la squadra nella quale ha trascorso quella che è stata forse la fase migliore della sua eccezionale carriera.

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“Ero vicinissimo a firmare con il Real Madrid, al 95%. Poi anche il Chelsea si è unito alle discussioni. Il presidente diceva a una squadra che l’altra offriva di più, poi io ho dovuto prendere una decisione e sono rimasto a Siviglia. Sono grato di non essere andato al Real Madrid e aver scelto al Barcellona, ho sempre pensato che la mia storia sarebbe stata fatta lì. Il Real doveva solo mantenere lo status quo vincente, il Barcellona doveva cambiare le cose”.

Dani Alves ha vissuto anche un’esperienza in Italia alla Juventus, la stagione passata a Torino non gli ha lasciato però buoni ricordi.

“A Torino ho trascorso un anno poco piacevole. Mi sono sentito tradito perché non ho ricevuto ciò che mi era stato promesso ed è la peggior cosa che ci possa essere. Ho fatto la storia con la Juve, non c'è una singola persona che non mi amasse. Situazione differente per quanto riguarda chi mi ha portato a Torino. Rispetto la storia della Juve e lì ho ancora tanti amici. Mi sono sentito tradito, così me ne sono andato".

Dani Alves oggi gioca nel PSG, ma non esclude un possibile futuro trasferimento altrove.

“L’unico vero legame che ho avuto in vita mia è stato quello al cordone ombelicale di mia madre, e anche quello è stato tagliato. Sono un uomo libero. Se io e il PSG saremo in sintonia, rimarrò, se no andrò via. Al momento non lo siamo. Sanno che voglio prendere una direzione e cambiare la storia di questo club.  Andare in Premier League? Apprezzo molto il rispetto che hanno per i giocatori professionisti. Se un giocatore da tutto, viene rispettato. Nel resto d’Europa se non vinci non hai rispetto. Io non mi pongo il problema, essendo un vincente”.

Il campione brasiliano si è soffermato sul periodo non proprio brillante che sta vivendo Neymar.

“Neymar è in una fase di transizione, non sta ottenendo i risultati che vuole. Ed è ossessionato da questo, vuole sempre essere al top. Se non lo raggiunge, è chiaramente scontento. Deve riflettere nelle vacanze su cosa fare per essere un giocatore ancora migliore di quello che è ora. Mi arrabbierei con lui se fosse contento senza vincere. Credo rimarrà al PSG, penso che il ritorno a Barcellona sia molto difficile. Non si può andare dove si vuole guidati dal proprio ego. Credo che le persone all’interno del Barcellona non siano disposte a riconoscere di aver bisogno di lui. Poi che squadra non avrebbe bisogno di Ney? A tutti servirebbe”.

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