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Dalla Scandinavia a Dubai, la storia di Christian Wilhelmsson: lo svedese atipico passato per la Roma

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Dare una definizione precisa di quella che è stata la carriera - e per certi versi anche la vita - di Christian Wilhelmsson è tutt’altro che semplice. 

Un personaggio particolare, per anni dentro il mondo del calcio ma paradossalmente conosciuto molto più per vicende non inerenti al rettangolo verde.

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Un vero e proprio mistero del calcio di inizio anni 2000. Così come un mistero è l’origine del suo soprannome Chippen. Un nomignolo pare derivi dai “Chippendales dancers”, complesso di ballerini spogliarellisti newyorkesi. Il motivo di questo appellativo non ci è dato sapere.

Svedese di Malmoe, classe 1979, qualche attento osservatore con buona memoria lo ricorderà per i sei mesi trascorsi in Serie A con la maglia della Roma.

L’avventura calcistica di Wilhelmsson parte però a latitudini ben più familiari. Dopo gli esordi in patria con il Mjallby, passa ai norvegesi dello Stabaek dove inizia a mettersi in mostra per le sue qualità.

Dalla Norvegia inizia la sua progressiva discesa verso l’Europa. Nel 2003 a dargli la possibilità di avvicinarsi a zone climaticamente e calcisticamente più calde è l’Anderlecht, di frequente tappa intermedia per giovani destinati a diventare grandi giocatori.

Nel triennio a tinte malva vince due campionati ma la sua crescita calcistica è più lenta del previsto. Una frenata che distoglie le attenzioni delle grandi squadre europee.

Nel 2006 Wilhelmsson passa al Nantes. Un’esperienza decisamente negativa per lo svedese all’interno di una stagione sportivamente drammatica per i gialloverdi, che chiudono il campionato al 20esimo posto retrocedendo in Ligue 2.

Lo spazio concesso all’esterno da Serge Le Dizet prima e da Georges Eo è poco. Talmente poco che a gennaio viene ceduto in prestito alla Roma.

Qui ha finalmente modo di lavorare con Luciano Spalletti, tecnico che ai tempi dell’Udinese lo aveva individuato come rinforzo e lo aveva convocato per un provino. Sembrava tutto fatto con la società friulana, ma l’affare saltò proprio in dirittura d’arrivo.

L’esordio dello svedese in maglia giallorossa arriva il 14 gennaio nel pareggio esterno in casa del Messina e da quel momento in poi sarà spesso mandato in campo da Spalletti, quasi sempre da subentrato ai titolari Amantino Mancini o Rodrigo Taddei.

Malgrado le 25 apparizioni complessive tra campionato e coppe, i principali ricordi rimasti di lui nel tifo romanista riguardano la bellissima fidanzata Oksana Andersson (diventata sua moglie nel 2010) e la sua presenza in campo da titolare nel 7-1 ad Old Trafford in Champions League contro il Manchester United.

C’è comunque il suo nome iscritto nell’albo d’oro della Coppa Italia 2006-2007 vinta dalla Roma, della quale lo svedese disputa tre partite.

A fine stagione, i giallorossi decidono di non esercitare il diritto di riscatto per via delle richieste troppo esose del Nantes. Whilelmsson lascia così la capitale e fa ritorno in Bretagna. 

Dopo altre due esperienze in prestito tutt’altro che memorabili, rispettivamente con Bolton e Deportivo La Coruña prima di capire di averne avuto abbastanza con il calcio di un certo livello.

Un livello che non ha mai saputo raggiungere se non per brevi periodi. Anni di freddo nordico e delusioni lo portano ad accettare le offerte esotiche di Al-Hilal (Arabia Saudita) e Al-Alhi Doha (Qatar) dove riempie palmares e portafogli.

Il sole della California lo convince a sposare nel 2012  il progetto Los Angeles Galaxy, con cui vince un campionato prima di concludere al Mjallby nel più classico dei ritorni che caratterizzano le carriere palindrome.

Ma anche lontano dal campo da calcio, ogni tanto Chippen riesce a far parlare di sé per qualche stranezza.

Come il riuscire a farsi pungere da una razza. Nel corso di una battuta di pesca - attività del quale è patito - lo svedese è stato trafitto dall’aculeo velenoso dell’animale acquatico.Esperienza descritta con dovizia di particolari sul suo profilo Instagram.

Disavventura che non lo ha però mitigato in lui la passione per la pesca. A differenza di quanto accaduto con il calcio, attività del quale sembra essersi disamorato molto prima del previsto. Oggi Whilelmsson ha intrapreso la strada da imprenditore alberghiero di successo a Dubai.

Il calcio, e la Svezia, non sembrano mancargli tanto. Roma sì, anche se per sua stessa ammissione non è più riuscito a tornare nella Capitale.

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