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Alvaro Morata Juventus 2020-2021Getty Images

Dal Barcellona al Barcellona: Morata a caccia di una notte magica

Il tap-in, il boato, la delusione. Alvaro Morata se la ricorda ancora bene la notte di Berlino. Quando, nel 2015, trovava il momentaneo 1-1 contro il Barcellona in finale di Champions League. Un lampo carico di speranza. Sfociato, poi, nel 3-1 in favore dei blaugrana. 

Sconfitta ancora viva nella mente del centravanti spagnolo. Che, anche per questo motivo, ha scelto di ritornare a Torino. Inseguire un sogno, già realizzato in due circostanze con il Real Madrid, seppur mai da attore protagonista. Cosa che, ora, è alla Juventus.

Ritorno con il botto a Torino, fatto di goal decisivi e personalità. Proprio come auspicato da Andrea Pirlo che, prima da compagno di squadra e ora da allenatore, ha sempre nutrito una certa stima nei riguardi di Alvaro. Uno che, se sta bene dal punto di vista psicofisico, spesso e volentieri fa la differenza.

E mercoledì, alle 21, il 9 bianconero è chiamato a vivere un'altra serata delle sue: europea, decisiva, redditizia. Con alle spalle il fresco esempio di Kiev, dove il puntero iberico s'è caricato sulle spalle la squadra e l'ha trascinata verso una vittoria fondamentale.

Con Dybala non ancora al top della condizione, e Ronaldo in dubbio per via del coronavirus, il tecnico bresciano s'affida - prima di tutto e tutti - proprio a Morata. Il tutto, alla ricerca della miglior espressione tecnico-tattica possibile.

Questione di tempo. Perché, tra Kiev e Verona, i campioni d'Italia in carica hanno dimostrato di avere un'identità ben definita. E gli ampi margini di miglioramento, ovviamente, non mancano. Impreziositi anche dai movimenti del'ex Atletico che, dal canto suo, è rientrato in italia con una missione chiara: effettuare il tanto agognato salto di qualità.

Da compiere smussando il modo di interpretare il ruolo, proprio come spiegato recentemente da Pirlo:

"Ultimamente giocava tanto in fase difensiva, mentre noi cerchiamo di metterlo sempre a disposizione del gioco e di usare bene il corpo per farsi trovare pronto per andare velocemente dall'altra parte, poi il resto lo fa bene".

Un lavoro ad ampio raggio, certosino, ma oggettivamente iniziato sotto la miglior stella possibile. Perché, dal canto suo, Morata ha fatto di tutto per tornare alla Juve. Aspettando anche le strategie della Juve, a un certo punto confluite - apparentemente - nella fumata bianca con la Roma per Edin Dzeko.

Ma agli uomini della Continassa, considerando anche la formula dell'arrivo dello spagnolo, va bene così. Un prestito biennale da 55 milioni complessivi. Insomma, difficile trovare di meglio nel rapporto qualità-prezzo.

Fresco di 28esimo compleanno, Alvaro sente di essere al posto giusto nel momento giusto. A caccia del grande colpo nell'Europa che conta, il terzo personale, partendo da una grande prestazione da sfornare contro il Barcellona.

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