Tiemoue Bakayoko AC Milan 2018-19Getty Images

Cori a Bakayoko e striscione fascista, la Lazio: "Prendiamo le distanze"

La Lazio ha scritto una nuova importante pagina della propria storia andando a vincere sul campo del Milan e conquistando la finale di Coppa Italia che si dovrà disputare nel suo 'Olimpico' il prossimo 15 maggio.

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A macchiare la bella prova dei biancocelesti è però stato il comportamento tenuto dai suoi sostenitori sia all'esterno che all'interno dello stadio, dove sono stati intonati cori razzisti all'indirizzo di Tiemoué Bakayoko, protagonista insieme a Franck Kessié del discusso gesto del mostrare la maglia di Acerbi alla Curva Sud nel convulso finale del match di campionato.

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La società capitolina ha voluto prendere le distanze da tali comportamenti deprecabili, promuovendo i genuini valori dello sport dei quali è fervente sostenitrice.

"La S.S. Lazio prende nettamente le distanze da comportamenti e manifestazioni che non rispondono in alcun modo ai valori dello sport sostenuti e promossi dalla società da 119 anni. E respinge e contesta la tendenza semplicistica di alcuni media a considerare l’intera tifoseria laziale corresponsabile di atti compiuti da pochi ed isolati elementi per motivazioni estranee ad ogni forma di passione sportiva. La società si è sempre battuta per il rispetto della legalità e della correttezza dei comportamenti".

Il riferimento è anche al gesto degli Irriducibili della Curva Nord, avvenuto a pochi passi da Piazzale Loreto prima dell'incontro: esposto uno striscione inneggiante a Benito Mussolini che ha provocato la condanna del ministro dell'interno Matteo Salvini.

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